Io e Warren uscimmo dalla città e ci dirigemmo a ovest fino ad
arrivare in un piccolo villaggio isolato, il cartello di benvenuto
segnava milleduecentotrentasei anime.
Lo stile delle abitazioni e dei negozi era di inizio novecento mentre
la strada principale aveva riferimenti architettonici che rimandavano
alla guerra di secessione americana. In fondo alla via principale
c'era un fortino antico a ridosso di un affluente minore del fiume
Mississippi.
- Stavo pensando: questa è una piccola cittadina quindi come fanno a
non sapere che vicino a casa loro c'è la base di un'organizzazione
segreta mortale? - chiese Warren alle mie spalle.
- La gente comune tende a mettere i paraocchi per non avere problemi
- gli risposi.
- Come fa la mafia? - chiese ancora lui schifato.
- Sì - risposi secca. Quella domanda mi fece tornare alla mente lo
zio Mei e il suo desiderio di rendere legali le attività clandestine
della comunità cinese ed era anche un ricordo doloroso perché non
c'era riuscito.
Parcheggiammo vicino a un palazzo si tre piani dal tetto a
pianerottolo, una postazione perfetta per osservare il forte: aveva
pareti esterne molto alte e spesse e il cancello era rinforzato da
una grata in ferro antica.
- D'accordo. Proviamo a fare un giro del perimetro e vediamo se
troviamo un'entrata più sicura - dissi.
- Come vuoi tu, tête - rispose Warren mentre nascondeva due valige
dietro a un comignolo.
Sfruttammo la copertura che i palazzi e le case ci davano per
percorrere e osservare le mura del forte. La muratura era vecchia e
logorata in alcuni punti ma niente che potesse sembrare un varco
disponibile.
Tornammo al pianerottolo e sfogai la mia frustrazione calciando il
pavimento: - Merda! - imprecai.
- Quindi, che facciamo, chérie? - chiese Warren, anche se sembrava
più una presa in giro.
- Sta zitto. Devo riflettere - risposi sgarbata.
- Va bene, non scaldarti. Intanto che tu rifletti, io posso
cominciare a montare il drone? - continuò ancora lui.
Mi girai di scatto e urlai: - Ti sembra il momento di...? - e mi
bloccai. Aveva previsto che sarebbe stato troppo pericoloso e quindi
aveva portato l'attrezzatura. Mi avvicinai, gli abbassai la maschera
e lo baciai sulle labbra. - Sei un genio - gli dissi.
- Ehi, cos'è tutto questo affetto improvviso? - mi fece con voce
suadente.
Lo fissai per qualche secondo rincuorata dalla sua presenza poi mi
ripresi e mi divincolai dal suo abbraccio. Ero imbarazzata, avevo
infranto la regola che io stessa avevo creato. - G-grazie... - mi
schiarii la voce.
Warren rialzò la sua maschera con le borchie. - Non c'è di che,
chérie.
- Non fare il finto modesto, avevi previsto una situazione del genere
e lo hai portato - li dissi.
- Ho solo pensato: se è un fortino l'unico modo per entrare è
l'alto, quindi ho portato Jimmy - disse Warren mentre lo montava.
- Hai dato un nome a quel coso? - chiesi preoccupata.
Warren si affrettò ad abbracciare e coccolare il drone. - Non dice
sul serio. È solo maleducata, anche se bella come un angelo - disse,
poi mi guardò contrariato. - Jimmy ha un animo sensibile, chiedi
scusa.
Io alzai gli occhi al cielo e me ne tornai sul bordo del soffitto a
osservare col mirino del fucile da cecchino la situazione senza dire
nulla.
Dopo una decina di minuti il drone cominciò a ronzare e si alzò in
volo in direzione del forte. Warren aveva collegato via bluetooth il
pad che comandava il velivolo a un computer portatile sul quale si
poteva vedere il video in tempo reale della telecamera.
Senza farsi notare Warren fece entrare il drone da una finestra
aperta.
- Ehi, stai attento. Se sentono quel coso, addio Jimmy - lo schernii.
- Tranquilla, mon amour. Jimmy ha ogni tipo di confort, sedili
reclinabili, vodka maritini agitati non mescolati, anteprime mondiali
in full HD e volo silenzioso - rispose il ragazzo premendo un bottone
sul pad.
Effettivamente, quando il drone era passato sopra le teste di alcuni
individui incappucciati questi non si erano accorti di nulla. Quei
tipi hanno qualcosa di famigliare, pensai turbata.
Warren pilotò Jimmy in un grande salone pieno di vasche con il
liquido viste nei video. Le persone all'interno si contorcevano e
sembravano soffrire moltissimo. Una di esse era vuota e a poca
distanza due uomini stavano trasportando una ragazza nuda,
completamente bagnata e in preda alle convulsioni.
- Seguili - ordinai a Warren.
- Signorsì, madame! - rispose lui.
I due uomini portarono la ragazza in un'altra stanza dove persone di
varie età vestite con semplici pigiami da ospedale cercavano di
calmarsi o erano completamente fuori controllo. Improvvisamente una
di loro sferrò un attacco elementale contro un'altra e la bruciò
viva, senza motivo. I due uomini, come se niente fosse, spensero il
corpo in fiamme e lo trasportarono fuori.
- Sembra un campo di esperimenti nazista... - commentò Warren
disgustato.
- No, è molto peggio - gli dissi.
- Perché, che stanno facendo a quelle persone? - mi chiese lui.
Ricordai cosa mi aveva raccontato Evaline dello scontro con la strega
impazzita, di come fosse stata fuori controllo e di come stesse
soffrendo. - Stanno creando altre streghe impazzite - risposi
incredula.
- Come quella che ha ucciso tre poliziotti in Bourbon Street? Ma cosa
vogliono fare, conquistare il mondo? - mi chiese Warren cercando di
ironizzare.
- O forse solo la città... - mormorai. La brutta sensazione si fece
ancora più pressante, stava per succedere qualcosa di brutto.
Warren pilotò il drone a sinistra e scese nel seminterrato, una
stanza piena di carcasse di animali appesi a degli uncini. In fondo
alla camera un uomo obeso e sporco di sangue e grasso intento a
tagliare la carne con un coltello.
Quando Warren avvicinò il velivolo per vedere meglio, l'uomo si
voltò di scatto e gli lanciò il coltello. L'immagine sparì e il
segnale sul pad si spense. - Jimmy, no! - urlò Warren allo schermo
offline.
Bersaglio centrato al primo tentativo. Ha percepito che qualcuno
lo stava osservando, quel tizio è un professionista, ragionai.
Gli misi una mano sulla spalla. - Mi dispiace per il tuo amico
volante, ma adesso dobbiamo filarcela, okay?
Lui fece di sì con la testa, infilò tutto nel suo zaino facendo un
discorso d'addio per il drone e ce ne andammo dal tetto prima di
essere raggiunti dai sicari incappucciati.
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