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mercoledì 26 luglio 2017

[Oneshot] Episodio 17

 



16 Marzo 1994


Era dura sopravvivere con la sola cartomanzia. Steve era impegnato con il figlio e non riusciva a farmi da guardia del corpo, e per quanto riguardava Era non avevo coperto nulla nonostante il posto privilegiato nel suo Gran Circolo.
Ero scoraggiata e frustrata, mi sentivo come se non stessi facendo abbastanza.
A metà marzo ricevetti una telefonata. Inizialmente non avevo voglia di rispondere poi mi feci coraggio ed alzai la cornetta.
- Pronto! - feci poco convinta.
- Ciao, mamma. - mi fece una voce maschile.
- Murphen? - chiesi per essere sicura.
- Sì, sono io. Senti, poi venire in ospedale? - mi chiese.
- Ospedale? Stai male? È successo qualcosa? - cercai di capire.
Lui sospirò. - Vieni e basta, va bene?
- Certo, certo. Arrivo il prima possibile. - gli risposi.
Murphen non mi aveva più chiamata dal suo matrimonio con Mikela, mi dava la colpa della morte di suo padre ed era anche riluttante verso il mio lavoro. Non lo biasimavo se provava odio nei miei confronti. Se mi chiamava doveva essere per qualcosa di serio.
Mi preparai in fretta e uscii. Presi due autobus e un tram per arrivare davanti l'entrata dell'ospedale ma ci misi comunque un'ora, New Orleans stava diventando la città che ricordavo.
Appena entrata nell'edificio mi fermai per prendere fiato. La vecchiaia avanza Thessa!, cercai di ironizzare.
Mi avvicinai alla segreteria dove c'era una donna dall'aspetto annoiato. - Salve... - le dissi.
- Mi dica. - La donna aveva anche la voce annoiata.
Io le sorrisi. - Sì... ehm... avete ricoverato un uomo di nome Murphen?
Lei si girò verso un vecchio monitor. - Spelling?
Mi schiarii la voce. - M U R P H E N.
- No, nessuno con quel nome, mi spiace. - mi rispose.
- Allora una donna di nome Mikela? - le chiesi ancora. Se non era lui forse era successo qualcosa a sua moglie.
- Spelling? - chiese la donna.
Ma fa per davvero?, rimasi imbambolata. - M I K E L A. - le feci un sorriso tirato.
- Sì, c'è un riscontro. Quarto piano, corridoio a sinistra. Arrivederci. - mi rispose.
- Grazie mille! - e mi avviai verso l'ascensore.
Attesi che le porte si aprissero, entrai e premetti il numero quattro. Una volta uscita dall'ascensore mi diressi verso il corridoio a sinistra ma non trovai nessuno che conoscevo. Per un attimo pensai che la segretaria mi avesse preso in giro, poi però sul fondo vidi il viso di mio figlio e gli andai incontro.
- Cos'è successo? - chiesi preoccupata.
- Madre... - mi salutò con freddezza. - Niente. Mikela è in travaglio e voleva tutti i nonni della piccola il giorno del parto. - mi fece un cenno verso i genitori di Mikela.
Sospirai rincuorata. - Meno male. - Poi ripensai alla frase che mi aveva appena detto Murphen. - Aspetta, Mikela è incinta e non mi hai detto niente? - lo guardai confusa.
- Perché avrei dovuto? È la mia vita, non la tua. - mi fulminò con lo sguardo.
Quella frase mi fece male al cuore, non credevo che il suo risentimento nei miei confronti fosse così profondo. - Ah, va bene... mi fa piacere che tu stia bene. - gli sorrisi trattenendo le lacrime.
- Sì, come no... - rispose sprezzante Murphen.
Provai a replicare ma un'infermiera uscì dalla sala parto. - Signor Deraneau, sua moglie chiede la sua presenza.
- Arrivo subito. - gli rispose lui. Poi seguì l'infermiera all'interno.
Io mi misi a sedere su una poltroncina lì accanto, ero stanca. Continuavo a pensare: Ti prego fa che vada tutto bene!
Dopo alcune ore il dottore uscì e ci disse: - È andato tutto bene. Abbiamo avuto delle complicazioni ma la bimba e la madre stanno bene.
- Che tipo di complicazioni? - gli chiesi.
- Purtroppo abbiamo dovuto operare per colpa di un'emorragia interna. La signora Deraneau non potrà più avere bambini, purtroppo. - rispose il dottore.
- Capisco... possiamo entrare ora? - continuai.
- Certo, ma solo uno alla volta. La mamma ha bisogno di riposo. - ci sorrise e si congedò.
Rimasi ad aspettare il mio turno, l'ultimo, ed entrai. Per terra c'era ancora molto sangue e pezzi di placenta e le infermiere erano a lavoro per pulire al meglio quel disastro.
Guardai Murphen. - Come stanno?
- Bene. Stanno entrambe bene. - mi rispose lui. Il suo viso era preoccupato ma feci finta di niente.
Spostai lo sguardo verso Mikela che aveva il viso pallido e con in braccio un fagotto rosa. - Posso...?
Murphen guardò Mikela poco convinto ma lei lo rimproverò con gli occhi. - Certo. - mi sorrise lei. Mi avvicinai e con molta cautela presi in braccio la bambina.
Per un istante non me ne resi conto. Quando guardai la bambina negli occhi il cuore mi si fermò lasciandomi senza fiato. Erano due straordinari occhi viola. Sapevo, per esperienza personale, che il colore degli occhi delle streghe non erano come quelli umani, si sviluppavano nell'istante stesso in cui venivano al mondo.
Cominciai a tremare. - Come... come... come... l'avete... chiamata?
- Evaline. Evaline Deraneau. Credo sia un nome italo-francese... - rispose Murphen.
Mi guardai attorno, cercavo un posto dove potermi sedere. - Dovevo sedermi. - boffonchiai. Un'infermiera mi sentì e mi portò una poltroncina dove rimasi a fissare la neonata, poi scoppiai a piangere. Erano lacrime di gioia.
Dopo alcuni minuti mi ripresi dallo shock, restituii Evaline a Mikela e, senza dire una parola, uscii da quella stanza. Avevo bisogno di aria fresca.
A metà percorso per arrivare all'ascensore, Murphen mi bloccò per un braccio. - Si può sapere che ti prende? - mi chiese furibondo.
Io mi asciugai le lacrime. - Niente... - risposi.
- Niente un corno. Prendi la bambina in braccio, scoppi a piangere e poi te ne vai senza dire una parola. Insomma, sei fuori di testa o cosa? - mi rimproverò lui.
A quelle parole non riuscii a trattenermi. - Io ti ho dato tutto quello che potevo, ho sofferto per te, mi sono fatta il culo per farti diventare un uomo. E non mi pento di nessuna di queste cose perché grazie a te ho avuto una bellissima vita, nonostante tutto. - Lo presi per il colletto della camicia e lo avvicinai al mio viso. - Ora sarai tu a fare una cosa per me, razza di figlio screanzato.
- E cosa sentiamo? Avanti, cartomante da quattro soldi, dimmi cosa devo fare per te? - urlò furibondo Murphen.
- Dovrai tirare su quella bambina come se fosse il tesoro più prezioso che tu abbia al mondo! - sbraitai con le lacrime agli occhi.
Lo sguardo di Murphen cambiò, si ammorbidì, e io lo lasciai andare. Rimase a bocca aperta senza dire nulla. Io mi girai e presi l'ascensore.
Ero arrabbiata con mio figlio ma anche al settimo cielo, finalmente tutta la mia vita aveva avuto un senso. Ogni sofferenza, ogni battaglia, ogni perdita erano dei tasselli per arrivare a quel giorno. Tutto per far nascere la mia Sacerdotessa Evaline, ed ora anche l'amore più grande della mia vita, la mia nipotina. Quel giorno era stato il più bello di tutta la mia vita.




Per chi volesse contribuire in questo modo all'editing dei libri: Grazie mille.


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martedì 25 luglio 2017

Recensione Del Blog: I Libri: Il Mio Passato, Il Mio Presente, Il Mio Futuro

Benvenuti cari lettori ad una nuova recensione! 
Protagonista di oggi “Lonely Souls: le streghe di New Orleans” di Andrea Romanato. 



Ma conosciamo un pochino il romanzo, vi va?

 

Il protagonista è un ragazzo newyorchese, Erik Crane, che si ritrova mezzo morto dopo aver subito un’aggressione da parte di alcuni individui nel tentativo di salvare una ragazza. Quest’ultima gli sussurra delle parole incomprensibili e lui sviene. Quando si risveglia si rende conto di essere nel corpo di una ragazza di nome Evaline e che si trova a New Orleans.
Un anno dopo, tornando a casa da lavoro, aiuta un’altra ragazza da un aggressore maniaco armato di machete. Quell’incontro e quella ragazza segneranno per sempre la vita di Erik, trascinato sempre di più nel mondo segreto delle streghe e delle loro sanguinose leggi.

La trama mi ha incuriosito fin da subito, perché come molti di voi sapranno, ho un debole per i personaggi maschili. Di solito mi incuriosiscono di più, non perché non trovi interessanti i personaggi femminili, ma perché mi affascina l’idea di vedere il punto di vista dell’altro sesso! Qui Erik è un ragazzo nel corpo di una giovane, Evaline, ma mantiene sempre il suo punto di vista maschile senza eccedere nel femminile. Il suo personaggio mi è piaciuto molto, soprattutto per quanto riguarda la sua volontà inarrestabile di difendere le persone che ama. Avendo avuto un passato famigliare difficile, nel momento in cui trova una vera famiglia, non può sopportare l’idea che le accada qualcosa! Mi sono ritrovata molto in questo lato protettivo di Erik, ed è stato veramente bello vedere un personaggio “maschile” che da libero sfogo ai suoi sentimenti. 
Come personaggi principali ho apprezzato particolarmente Valentine, Mei e Francis, molto ben fatti e interessanti dal mio punto di vista. Ho invece trovato abbastanza insopportabile Tiffany, dal mio punto di vista un personaggio dal carattere molto volubile, come se fosse ancora in cerca della sua personalità. Mi è sembrata molto anonima e non sono riuscita ad apprezzarla per nulla. Però ho visto che l’autore ha pubblicato il seguito, quindi spero che si riscatti magari nel secondo volume.

Della trama non mi sento di parlare perché Andrea ha scritto un romanzo molto veloce; fin dalle prime pagine ricco di colpi di scena, quindi rischierei di spoilerarvi gran parte della storia.  Il susseguirsi delle vicende viene un pochino arrestato dalle numerosità dei combattimenti, accuratamente descritti nel dettaglio. La scrittura come già detto è molto veloce e presenta un po’ di errori, ma grazie ad un buon editing si potrà risolvere tranquillamente questa piccola pecca. 

Le streghe che ci racconta Andrea sono diverse da quelle che si incontrano di solito, tutte incantesimi e pozioni. Sono streghe potenti e combattive, sopratutto dal punti di vista fisico! E' una caratteristica che aiuta il suo romanzo a distinguersi molto secondo me.



In conclusione il mio voto per questo libro è:

Jane


mercoledì 19 luglio 2017

[Oneshot] Episodio 16




20 Luglio 1994


Nell'estate del 94 durante una passeggiata nel Quartiere Francese notai la casa dove Evaline sarebbe vissuta con la sua congrega. Provai ad entrare quando fui fermata un uomo in giacca e cravatta.
- Mi spiace ma questa casa è sotto sequestro. - mi disse l'uomo.
- E per quale motivo? - gli chiesi.
- Qui ci viveva una famiglia di quattro membri: madre, padre, figlia e figlio. Tre mesi fa sono stati trovati brutalmente uccisi. Crediamo siano stati i membri di una setta Voodoo, una sola persona non può decapitare, squartare e ridurre a pezzi quattro persone in meno di un'ora, no? - mi chiese come se io dovessi confermare o smentire tale affermazione.
Voodoo? pensai. C'è una sola strega che avrebbe bisogno di quattro sacrifici per un rito Voodoo: Jalaer Solair ragionai.
Mi schiarii la voce e tornai a guardare l'uomo. - Orribile... Quando sarebbe possibile acquistare l'immobile? - gli chiesi.
- Non appena le indagini non saranno finite, forse prima... - rispose in modo torvo.
- Bene... non credo che riuscirà a vendere questa casa molto presto, con la storia che c'è dietro. - Presi un pezzo di carta da un tavolino lì vicino e scrissi il mio numero di telefono. - Ecco, mi chiami non appena sarà acquistabile, la prego!
L'uomo accettò di buon grado e io tornai a casa. Sapevo che lo avrebbe fatto perché vendere una casa dove era stato commesso un delitto così efferato non era semplice.
Il mese dopo l'uomo mi chiamò e io comprai la casa come da accordo e mi feci accompagnare da Steve. Spesi tutti i miei risparmi sia per l'acquisto che per l'arredamento, compresa una libreria in quercia italiana.
Ci misi una settimana a incidere a mano tutti i simboli di protezione che conoscevo, anche se sapevo che non sarebbero serviti a nulla senza infondergli forza vitale.
- Perché ha comprato questa casa? - mi chiese Steve.
- Perché una mia cara amica verrà a viverci un giorno e voglio che sia tutto perfetto. - gli risposi dopo aver gettato alcuni cocci nella pattumiera.
Steve si mise a ridere. - Lei e le sue strambe teorie...
- Sì, lo sono. - feci un profondo respiro. - Ma tu ti fidi comunque di me, vero?
- Devo confessarle che all'inizio non mi fidavo per niente. Ma dopo tutto quello che ho visto, le affiderei la mia vita signora Deraneau. - mi rispose.
- Bene, perché è quello che dovrò chiederti. - mi feci seria.
- In.. in che senso? - mi domandò turbato.
- Vorrei che tu e tua moglie veniste a vivere qui. Cercate casa per la bambina, no? - continuai cercando le chiavi della casa.
- No, io non posso accettare... lei ha speso tutti i suoi soldi per... - provò a tirarsi indietro.
- Ma io non te lo chiedo a gratis. Voglio che tu accudisca questo posto finché una donna di nome Evaline non ti farà un'offerta di vendita. Il prezzo fallo tu, non sarà un problema per lei, fidati. - gli spiegai.
- E come farò a riconoscerla oltre al nome? - mi chiese ancora.
- Sarà inconfondibile perché ha due bellissimi occhi viola. - gli sorrisi porgendogli le chiavi.
Lui rimase a bocca aperta, poi mi fece un piccolo inchino. - Per me sarà un onore, Oracolo!
Gli sorrisi e gli appoggiai una mano sulla spalla. - Grazie, Steve!
Poi il ragazzo si girò verso la libreria. - E quei simboli servono per?
- Oh, niente. Solo a proteggere la più grande raccolta di grimori che questa città ha da offrire. - risposi.
- Vuole che faccia un rito per rendere quei simboli efficaci? - chiese lui.
Io gli sorrisi. - Mi faresti davvero felice. Mi raccomando, qualcosa di non percepibile.
- Certo, ho quello che fa per noi. - mi fece l'occhiolino.
Quando Steve finì il suo rito tornai a casa sapendo di aver lasciato un piccolo segno e un aiuto alla mia Sacerdotessa.


Per chi volesse contribuire in questo modo all'editing dei libri: Grazie mille.


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domenica 16 luglio 2017

Recensione Del Blog: Sognando Con Il Libro


Questo è il secondo libro di Andrea Romanato che leggo e devo dire che l’autore ha davvero superato se stesso. Complimenti!!

Si tratta della prosecuzione de “Le streghe di New Orleans” di cui trovate già la recensione sul mio blog.

Ritroviamo alcuni personaggi presenti in Lonely Souls 1, tra i quali il/la protagonista principale Erik/Evaline che, ora consapevole dei suoi poteri, non lesina a spingersi anche oltre il suo volere pur di difendere chi gli/le sta accanto.

Chi segue il mio blog sa che il fantasy non rientra tra i miei generi preferiti, ma Andrea Romanato mi sta facendo cambiare idea. Ha una capacità descrittiva strabiliante e, nonostante la complessità della storia, i vari eventi che si susseguono, le location nelle quali si svolgono i combattimenti, non perde mai il filo del discorso e ogni tassello trova il giusto incastro.

In questo romanzo sono parecchi gli spargimenti di sangue, la violenza utilizzata per combattere, per acquisire sempre più potere e, nonostante ciò, la lettura è veramente piacevole e rapida. Il lettore non riesce a fermarsi, tanta è la voglia di scoprire cosa accade dopo.

Gli ambienti, gli episodi sono descritti in maniera maniacale, ma per nulla noiosa, e a chi legge sembra di far parte dei protagonisti, di vivere in prima persona gli eventi.

A fare da sfondo a tutto ciò l’amore tra Erik/Evaline e Tiffany, un amore forte, un legame tra due donne completo, totalizzante. E sarà proprio questo attaccamento morboso a dar loro la forza per superare gli innumerevoli ostacoli che si troveranno di fronte, per superare le perdite che subiranno, per portare avanti i loro ideali, la loro storia, per rendere unica la loro congrega.

Auguro ad Andrea Romanato di avere tutto il successo che merita. Ne ho incontrati davvero pochi di autori contemporanei così bravi, con uno stile narrativo perfetto, senza pecche, senza attimi di dispersione.



Davvero complimenti!!!



mercoledì 12 luglio 2017

[Oneshot] Episodio 15





1 Luglio 1992
Ero riuscita, da sola, a tirare su un fantastico uomo. Purtroppo Murphen non riusciva a perdonarmi di aver lasciato morire suo padre a migliaia di chilometri di distanza da noi e quindi, appena adulto, se ne andò di casa. Avevo fatto del mio meglio per dargli un'istruzione e una educazione, ho fatto tutti i lavori che questo corpo riusciva a concedermi ma ne è valsa davvero la pena.
Da sempre ha avuto la passione della cucina ed è diventato un bravo chef. Nel ristorante dove lavorava aveva incontrato una ragazza di nome Mikela e avevano cominciato una relazione, anche con dei periodi turbolenti. Ma Murphen non si è mai arreso con lei e l'amava così tanto che molte volte mi faceva tornare a quando Joseph ed io abitavamo vicino al Vallo di Adriano.
Alla fine Murphen sposò Mikela e andarono a vivere assieme. Non gli dissi mai la verità su di me o su suo padre ma il livello con cui maneggiava i coltelli era alla pari di Joseph.
Io, invece, restai da sola per mia scelta, volevo aiutare le persone come meglio potevo anche se ormai avevo cinquantadue anni e gli atti di eroismo erano esclusi. Provai a fare quello che sapevo fare bene, conoscere il futuro. Durante i mesi passati con Evaline e gli altri mi ero immersa nella lettura, leggevo di tutto, quindi ne sapevo abbastanza per sembrare credibile.
Dopo qualche anno il Gran Circolo di Era mi chiese di unirmi a loro. Io accettai, preferivo avere sotto controllo Era che essere del tutto esclusa.
A giugno del 92 il Gran Circolo mi mandò una lettera che diceva di avermi assegnato una guardia del corpo. Alla mia porta si fece trovare un giovane uomo sulla trentina, alto e moro, con due intensi occhi marroni.
- Quindi sei tu la mia balia, eh? - lo salutai.
- È per la sua sicurezza. Gli Oracoli sono più unici che rari, la Sacerdotessa Era vuole assicurarsi che rimaniate fuori dai problemi di questa città. - rispose lui con garbo. Il suo modo di fare era simile a un maggiordomo, la sua voce era calma e le parole ben ponderate.
- Che tradotto significa: non metterti nei casini e renditi disponibile in caso ne avessi bisogno. - Lo fissai negli occhi. Sapevo che era vero, non ero così stupida da credere alla favola della sicurezza.
Lui non rispose e io chiusi la porta dietro di me. Dovevo uscire per delle faccende da sbrigare ed ero in ritardo.
Mi fermai e mi girai verso di lui. - Come ti chiami? - gli chiesi.
- Steve... Steve Monrou, signora. - rispose.
- Cosa fai lì impalato? Se devi proteggermi devi anche seguirmi. - lo rimproverai e continuai per la mia strada.
Si propose per farmi da autista e la cosa mi rese contenta, odiavo guidare. Feci il giro delle comunità e degli ospedali, il mio lavoro consisteva nello dare conforto ai malati e dare speranza ai molti veterani di guerra nei centri d'accoglienza.
In uno di quei centri incontrai un ragazzo biondo dagli occhi azzurri e penetranti. - E tu che ci fai qui, ragazzo? - gli chiesi.
Inizialmente il ragazzo non rispose, poi, grazie anche alla mia insistenza mi rispose: - Sono un soldato di fanteria tornato dalla Bosnia, mi hanno ordinato di disintossicarmi e di entrare in marina.
Sembrava non crederci molto ed era normale perché sapevo bene che non era la normale prassi. Un soldato tossicodipendente viene cacciato dall'esercito, non dislocato.
- Come ti chiami soldato? - chiesi ancora.
Il ragazzo si mise sull'attenti. - Nathan James, signora.
A sentire nominare quel nome rimasi di stucco. Il capitano della USS Samaritan nonché priore della cellula Inquisitoria di stazza a New Orleans nel 2015.
Feci un bel respiro e mi misi a ridere, sapevo che tipo di persona sarebbe stata. - Scusami. Nathan, ti dirò una cosa, poi starà a te crederci oppure no. Diventerai u grande capitano un giorno. E ricorda: se un giorno dovessi incontrare una giovane donna dagli occhi viola sappi che è una brava persona e che avrà bisogno del tuo aiuto e della tua amicizia. - Lo fissai negli occhi per imprimerglielo bene in testa.
- Lo prenderò come mio primo vero ordine da parte di un mio superiore, signora. - disse lui e mi fece di nuovo il saluto militare.
- Conosce quel ragazzo? - mi fece Steve.
- No. Ma lui sarà importante un giorno. - gli risposi.
Sapevo che Nathan diceva seriamente perché conoscevo bene il suo comportamento e fare il saluto militare per lui equivaleva ad adempiere a un giuramento solenne.



Per chi volesse contribuire in questo modo all'editing dei libri: Grazie mille.


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martedì 11 luglio 2017

Intervista Del Blog: Il mio mondo di libri 75

Benvenuti nel mio salotto letterario virtuale in cui intervisto i nuovi autori che recensisco, affinchè li conosciamo meglio. Non dimentichiamo che i nuovi autori di oggi saranno i Bestseller di domani. Allora avrò il piacere di affermare di averli conosciuti quando ancora non erano famosi.

L'invito di oggi è stato accettato da Andrea Romanato, l'autore dei romanzi la "Saga Lonely Souls": Le streghe di New Orleans e La guerra occulta delle streghe. 

Una Saga composta da due romanzi, di cui il secondo recensito giorni fa. 
Troverete entrambe le recensioni all'interno del blog.





Prima dell'intervista, conosciamo meglio Andrea attraverso una sua breve biografia:



 Andrea ha trent'anni. Fin da piccolo si è divertito a giocare con le parole e  ad inventare storie; la prima storia è stata scritta a otto anni, era una specie di fanfiction su IT dove i protagonisti erano poco intimiditi dal loro nemico. Alla fine IT moriva come un pagliaccio. Ma il giudizio della maestra fu  talmente duro e cattivo,  che smise di scrivere. 
A quattordici anni provò a scrivere il suo primo romanzo “Storia di Tera”, ma lo lasciò  incompiuto dopo aver ascoltato alcune critiche negative  da parte di alcuni parenti, il manoscritto trattava di demoni e loro erano cristiani devoti, potete solo immaginare la reazione. 
Ha smesso di scrivere  fino a due anni fa, quandoiniziò l'avventura "Lonely Souls", un blog dove postare gli aggiornamenti di tutte le storie che avevo in mente. Iniziò con una fanfiction su Star Wars, una trasposizione basata sul concetto: e se la “galassia lontana, lontana” fosse distante nel tempo più che nello spazio ...Successivamente è nata la storia di Lonely Souls: Le streghe di New Orleans ed il secondo volume intitolato “Lonely Souls: La guerra occulta delle streghe.”
Naturalmente i genitori di Andrea non accettano la sua decisione di essere uno scrittore ma pretendono un futuro da  imprenditore  ricco in terra straniera. 


 
 Legenda: A ( io )
                 B: ( Andrea )
 
A: Ciao Andrea, grazie per aver accettato il mio invito e per la fiducia che riponi in ciò che scrivo e nel mio blog, anche perchè se ben ricordi, i primi contatti che abbiamo avuto , diciamo che non sono stati tanti " amichevoli"
 

  B : Salve a tutti  e grazie a te  per l'ospitalità ahahahaha
  A: Bene, iniziamo l'intervista. A quanti anni hai iniziato a scrivere?
  B: Ho iniziato a scrivere a otto anni  una storia ispirata a IT per un compito in classe. La maestra però non ha gradito e mi ha sgridato; ripensandoci oggi però, penso di aver avuto una brillante idea allora avendo soltanto otto anni.
 A: La serie delle streghe sono i tuoi primi romanzi o hai scritto altro?
B: Sono le mie prime vere pubblicazioni ma spero di poter creare altre serie ambientate nello stesso mondo. Un po' come fa la Marvel con i suoi supereroi
A: Come mai ami il genere fantasy cosi' lontano dalla realtà e parli e racconti di streghe come se fossero reali, che cosa ti ispira?

B: Il finale. Sembrerà strano ma io cerco sempre un bel finale per un mio libro, poi faccio agire i miei personaggi di conseguenza per raggiungere quel punto. In realtà ho pensato: le donne vengono spesso  raffigurate come contorni o come supporti per gli eroi dei romanzi (meglio non parlare di erotici sennò parte la rissa, ahahaha), ma non vengono quasi mai descritte come personaggi realmente forti. Poi ho visto un anime chiamato Fairy Tail in cui c'è un personaggio, una maga di nome Erza Scarlet, che viene soprannominata Titania per la sua forza e il coraggio con cui affronta le sue battaglie. Quindi mi sono chiesto: quali sono le donne del nostro passato che rispecchiano la forza davanti alle più terribili avversità? La risposta è stata: le streghe con i secoli di torture e suplizi. 

A: Ma di' la verità, da piccolo non avevi paura delle streghe che potevano uscire da sotto il letto e rapirti? 

B: No, mai. Io vivevo con i mostri nei miei sogni, ed erano avventure bellissime. Invece mi svegliavo completamente sudato se sognavo unicorni e arcobaleni su campi di margherite. Ahahahaha. 

A: Guarda, non so se invidiarti per questo oppure aver paura di te ahahaha. Io la notte mi svegliavo per guardare sotto il letto casomai ci fossero i mostri ahahaha
Chi sono i tuoi scrittori preferiti?

B: Arthur Conan Doyle, da piccolo ho letto Howard Phillips Lovcraft e Robert Ervin Howard. 

A: Hanno in qualche modo influenzato la tua formazione d'autore? 

B: Sì e no. Sono dei classici e mi hanno dato le basi su cui scrivere come desidero io, ma non mi sognerei mai di scrivere con il loro stile perché, paradossalmente, non ci riuscirei.

A: L'ultima domanda e poi ti lascio libero a fantasticare sulle tue streghe ahahahah
In questo momento hai lavori in corso, altri romanzi, altre avventure che prendono vita tra le tue mani " di fata"? 

B: Ho appena finito il terzo libro della saga, che è anche un Oneshot, e fra poco parto con uno Spinoff. Poi ci sarà un secondo Spinoff e il terzo libro della trama principale. Per adesso di sicuro questi, poi vedremo come continuare.

A: Ti ringrazio per la tua disponibilità e per la tua presenza nel mio piccolo blog, che spero un giorno crescerà. 

Ti saluto, aspetto il tuo prossimo romanzo per recensirlo.

B : Grazie di cuore per l'ospitalità e... A presto!
 
La mia lunga intervista finisce qui, ringrazio ancora una volta Andrea e ringrazio tutti voi per l'attenzione, alla prossima settimana per una nuova intervista.
 
Buona lettura ricordandovi che la lettura è soprattutto avventura e mai come in questo caso è il momento adatto per dire ciò ahahahaha

La vostra Emanuela

lunedì 10 luglio 2017

Recensione Del Blog: Paper Soul


Titolo: Lonely Souls: La guerra occulta delle streghe
Autore: Andrea Romanato
Editore: Self Publishing 
Genere: Urban Fantasy
Data di pubblicazione: 28 Marzo 2017
Prezzo: 2,99 ebook, 9,99 cartaceo.
Per acquistare premere qui



 Nel Quartiere Francese cinque streghe vengono inseguite da alcuni
 individui. Erik e il suo gruppo riescono a salvarne due in extremis,
 un uomo e una bambina di undici anni. In seguito si scopre che
 la bambina, Thessa, è una Matriarca e che qualcuno le dà la caccia. 
Erik decide di nasconderla temporaneamente nel Quartiere ma,
 tornando a casa dal secondo rifugio, il gruppo viene ostacolato da
 una strega in preda al delirio.
Qualcosa si nasconde dietro a questi eventi che scateneranno una 
guerra tra congreghe nella città di New Orleans. Sangue e 
terrore attendono la congrega di Erik ma, soprattutto, dovranno 
affrontare un nemico mortale quanto imparziale: il destino.


Dopo la mia lunga assenza, torno alla riscossa con la recensione del
 secondo volume della saga "Lonely Souls". Dopo aver letto il
 primo ammetto che ero scettica a leggere il secondo, perchè, 
ovviamente, il primo libro è sempre il primo libro, però non sono riuscita a
 resistere. E meno male! Come sempre l'autore è riuscito a coinvolgermi 
e farmi entrare nel mondo delle streghe, come se fossi proprio lí, a 
New Orleans, con loro. Sembrerá banale ma, ve lo assicuro, non
 è una cosa che tutti gli autori riescono a fare.
Nuovi personaggi, nuove storie da raccontare e nuove avventure e prove da
 superare, questo libro non mi ha delusa neanche un po'! Scordatevi l
solita storiella in cui c'è l'eroe che supera senza difficoltá ogni pericolo, 
qui ci sono scontri, battaglie perse e battaglie vinte, delusioni e gioie, 
nulla è scontato, ed è una caratteristica che io,
 personalmente, adoro.
Detto ciò, vi lascio come al solito un estratto del libro, che, vi ricordo, 
potete comprare cliccando sul link scritto all'inizio.


"Tiffany sospirò scrollando la testa, si avvicinò e si sedette accanto
 a me. Il suo sorriso era la cosa più bella che avessi mai visto 
ed era come la prima volta che le avevo detto di amarla. 
Mi sollevò il mento con due dita e mi baciò, la cosa più semplice
 del mondo. Mi piaceva quando faceva così e mi piaceva 
il sapore che aveva, simile a quello delle ciliegie.
Non udii più il ragazzo ma solo il rumore attutito della
 strada. Dal nulla un'esultanza da stadio sovrastò il brusio 
del Quartiere, si trattava di numerose persone ma non riuscii 
a vedere perché ero impegnato a baciare la mia ragazza. 
L'esultanza durò solo qualche secondo per poi
 trasformarsi nei soliti rumori dei 
musicisti di strada."



Dal blog: Paper Soul

domenica 9 luglio 2017

Recensione Del Blog: Il mio mondo di libri



Titolo: La guerra occulta delle streghe
Serie: Lonely Souls vol.2

Autore: Andrea Romanato
Pagine: 198

Categoria: Fantasy, Metropolitane, Dark fantasy
Prezzo: € 2,99 Kindle; € 0,00 Kindle unlimited ; € 9,99 Copertina flessibile


Risultati immagini per immagini streghel,


Erano passati mesi dalla sconfitta di Era, la vita di Erik Crane alias Evaline Deraneau , sembrava scorrere finalmente tranquilla. M una nuova minaccia incombe nel Quartiere francese in cui aveva deciso di vivere con la sua compagna e i suoi amici. Halloween era vicino e con essa la catastrofe, una nuova guerra peggiore della precedente.




Dopo la sconfitta di Era, Erik e i suoi amici per sfuggire all'assalto dei giornalisti e curiosi decidono di trasferirsi nel Quartiere Francese in un appartamento di lusso a Bourbon Street sopra un locale molto frequentato. Ma proprio in questo Quartiere iniziano ad accadere strani episodi che mettono in allarme Erik. Un giorno queste premonizioni, diventarono realtà; infatti dovette intervenire per salvare la vita a cinque streghe inseguite da alcuni individui. 
Ne riescono a salvare solo due : un uomo e una bambina di 11 anni. La bambina si chiama Thessa e da quando un Oracolo aveva confermato che lei fosse una Matriarca, la caccia da parte di tutte le Congreghe era iniziata, in quanto tutte volevano trovare "il bottino d'oro". 
Thessa aveva poteri straordinari che ancora non si erano manifestati data la sua giovane età; poteri che tutte le streghe volevano per sè stesse e anche perchè qualsiasi gruppo di streghe, seppur piccolo,  avesse catturato la Matriarca, automaticamente sarebbe diventato il nuovo padrone di New Orleans. 
 Da questo momento, il compito di Erik, Jolene, Tiffany, Kaileena e Francis era quello di proteggere Thessa anche a costo della propria vita. La guerra tra streghe e inquisitori era iniziata; Halloween era la notte in cui il Velo tra i mondi diventava più sottile, quindi più propizia per un rito.

Sangue e terrore attendono la congrega di Erik ma, soprattutto, dovranno affrontare un nemico mortale quanto imparziale: il destino beffardo che decide di toglierle la persona che lui ama più al mondo:

Dolore. Il dolore di aver perso la donna che amavo alla follia e non essere riuscito a fare niente per salvarla. Era successo tutto troppo in fretta".

Ma veramente il destino è così beffardo o ancora ha in serbo per Erik delle sorprese? Riuscirà a salvare la piccola Thessa e a riportare ancora una volta la pace e la tranquillità nel Quartiere e l'armonia tra le varie congreghe delle streghe? 

 "Tutti pensano che la guerra sia un evento inevitabile, orribile e barbarico. In realtà la guerra può anche essere un momento di crescita , speranza e unione. Ma, purtroppo, tutto questo ha come prezzo il sacrificio più grande: la morte".
 
 
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Il romanzo "La guerra occulta delle streghe" di Andrea Romanato è il secondo libro della serie Lonely Souls ( il primo romanzo lo troverete recensito nel mio blog), una serie caratterizzata dalla battaglia tra il Bene e il Male, tra le Streghe buone e le Streghe malvagie.
Un fantasy che tocca però vari aspetti e tematiche della vita reale. I personaggi, non sono creature fantastiche, ma sono ragazzi semplici che frequentano la scuola e occupano attività lavorative. Ragazzi che hanno sentimenti positivi come l'amore e l'amicizia, negativi come provare dolore per la perdita della persona amata. Inoltre tratta una tematica molto importante come l'omosessualità. Nel primo romanzo della serie, Erik è costretto ad accettare il suo nuovo corpo in quanto risvegliato in un corpo da donna; nel secondo romanzo invece Erik ha accettato la sua sessualità e vive il suo amore per Tiffany alla luce del sole senza nascondersi
Gli argomenti trattati come la reincarnazione transgender, il fenomeno della Trance Completa tipica delle Matriarche, il cerchio luminoso che rappresenta il portale per entrare in una nuova dimensione, crederci o meno è a discrezione del lettore.
Pur non amando il genere posso affermare che Andrea Romanato possiede  una mente geniale che rende l'impossibile , possibile all'occhio umano. Rende il racconto piacevole avendo saputo creare la suspance giusta che conduce il lettore a proseguire la lettura per conoscerne la fine.
Io ad esempio ero curiosa di sapere che fine avesse fatto la piccola Thessa e se Erik sarebbe stato in grado di salvarla.
Lettura scorrevole anche se molto spesso il linguaggio utilizzato sia caduto un pò nella volgarità; magari io avrei utilizzato qualche "parolaccia" o bestemmia in meno. Ma forse questo fa parte del gioco.
Nel complesso è una lettura piacevole e scorrevole, adatta agli amanti del fantasy.
Buona lettura dalla vostra Emanuela e mai come adesso, il contesto è quello più adatto, per ricordare a tutti voi che la lettura è una grande avventura.