20 Luglio 1994
Nell'estate del
94 durante una passeggiata nel Quartiere Francese notai la casa dove
Evaline sarebbe vissuta con la sua congrega. Provai ad entrare quando
fui fermata un uomo in giacca e cravatta.
- Mi spiace ma
questa casa è sotto sequestro. - mi disse l'uomo.
- E per quale
motivo? - gli chiesi.
- Qui ci viveva
una famiglia di quattro membri: madre, padre, figlia e figlio. Tre
mesi fa sono stati trovati brutalmente uccisi. Crediamo siano stati i
membri di una setta Voodoo, una sola persona non può decapitare,
squartare e ridurre a pezzi quattro persone in meno di un'ora, no? -
mi chiese come se io dovessi confermare o smentire tale affermazione.
Voodoo?
pensai. C'è una sola strega che avrebbe bisogno di quattro
sacrifici per un rito Voodoo: Jalaer Solair ragionai.
Mi schiarii la
voce e tornai a guardare l'uomo. - Orribile... Quando sarebbe
possibile acquistare l'immobile? - gli chiesi.
- Non appena le
indagini non saranno finite, forse prima... - rispose in modo torvo.
- Bene... non
credo che riuscirà a vendere questa casa molto presto, con la storia
che c'è dietro. - Presi un pezzo di carta da un tavolino lì vicino
e scrissi il mio numero di telefono. - Ecco, mi chiami non appena
sarà acquistabile, la prego!
L'uomo accettò
di buon grado e io tornai a casa. Sapevo che lo avrebbe fatto perché
vendere una casa dove era stato commesso un delitto così efferato
non era semplice.
Il mese dopo
l'uomo mi chiamò e io comprai la casa come da accordo e mi feci
accompagnare da Steve. Spesi tutti i miei risparmi sia per l'acquisto
che per l'arredamento, compresa una libreria in quercia italiana.
Ci misi una
settimana a incidere a mano tutti i simboli di protezione che
conoscevo, anche se sapevo che non sarebbero serviti a nulla senza
infondergli forza vitale.
- Perché ha
comprato questa casa? - mi chiese Steve.
- Perché una
mia cara amica verrà a viverci un giorno e voglio che sia tutto
perfetto. - gli risposi dopo aver gettato alcuni cocci nella
pattumiera.
Steve si mise a
ridere. - Lei e le sue strambe teorie...
- Sì, lo sono.
- feci un profondo respiro. - Ma tu ti fidi comunque di me, vero?
- Devo
confessarle che all'inizio non mi fidavo per niente. Ma dopo tutto
quello che ho visto, le affiderei la mia vita signora Deraneau. - mi
rispose.
- Bene, perché
è quello che dovrò chiederti. - mi feci seria.
- In.. in che
senso? - mi domandò turbato.
- Vorrei che tu
e tua moglie veniste a vivere qui. Cercate casa per la bambina, no? -
continuai cercando le chiavi della casa.
- No, io non
posso accettare... lei ha speso tutti i suoi soldi per... - provò a
tirarsi indietro.
- Ma io non te
lo chiedo a gratis. Voglio che tu accudisca questo posto finché una
donna di nome Evaline non ti farà un'offerta di vendita. Il prezzo
fallo tu, non sarà un problema per lei, fidati. - gli spiegai.
- E come farò
a riconoscerla oltre al nome? - mi chiese ancora.
- Sarà
inconfondibile perché ha due bellissimi occhi viola. - gli sorrisi
porgendogli le chiavi.
Lui rimase a
bocca aperta, poi mi fece un piccolo inchino. - Per me sarà un
onore, Oracolo!
Gli sorrisi e
gli appoggiai una mano sulla spalla. - Grazie, Steve!
Poi il ragazzo
si girò verso la libreria. - E quei simboli servono per?
- Oh, niente.
Solo a proteggere la più grande raccolta di grimori che questa città
ha da offrire. - risposi.
- Vuole che
faccia un rito per rendere quei simboli efficaci? - chiese lui.
Io gli sorrisi.
- Mi faresti davvero felice. Mi raccomando, qualcosa di non
percepibile.
- Certo, ho
quello che fa per noi. - mi fece l'occhiolino.
Quando Steve
finì il suo rito tornai a casa sapendo di aver lasciato un piccolo
segno e un aiuto alla mia Sacerdotessa.
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