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martedì 9 ottobre 2018

Episodio 5

Ero semicoscente.
Avevo la sensazione di fluttuare, i sampietrini sconnessi della strada scorrevano velocemente. Qualcuno mi stava trasportando da qualche parte, non riuscivo a pensare, era troppo faticoso e doloroso.
Persi conoscenza.
Riaprii gli occhi, questa volta ero in una stanza illuminata da candele poste su un lampadario arrugginito, ampia e piena di scaffali in legno. Ero sdraiata sulla superficie di un tavolo, posta al centro della stanza. Girai lentamente lo sguardo sullo sgabello su cui era appoggiata una borsa in pelle nera. L'odore era di muffa e sangue.
Un uomo con una maschera da dottore della peste mi si parò davanti agli occhi. - Ha ripreso i sensi, è incredibile!
- Ha una volontà ammirevole - rispose una voce femminile e calma.
Il dottore della peste mi esaminò attentamente e con poca cautela. - Credo... sia per colpa del sangue contaminato, la sta guarendo più velocemente di quel che credessi.
- Quindi? - chiese la donna.
L'uomo alzò lo sguardo vero la mia sinistra. - Lascia che ti spieghi, mia cara. Un essere umano normale sarebbe morto all'istante se avesse affrontato un Pilastro. Lei, invece, ha lottato, ha perso e nonostante le gravissime ferite, alcune anche mortali, tornerà in perfetta salute nel giro di un giorno. Se va avanti così non riuscirò a completare la mia opera d'arte in tempo.
Il sangue che Era mi ha versato sul petto otto mesi fa, cercai di ricordare. Era mi aveva quasi uccisa per indurre Evaline a farla entrare nella sua congrega di Matriarche.
- Lo farà oggi allora? - chiese ancora la donna.
- Sì - rispose il dottore della peste.
La donna replicò ma non riuscii a sentire nulla perché svenni di nuovo per colpa di qualcosa che il dottore mi aveva iniettato.
Mi svegliai ancora all'interno della stanza, potevo riconoscerne l'odore di stantio, sangue e putrefazione. Aprii gli occhi e notai che il dottore della peste stava andando su e giù per la stanza mentre raccoglieva le sue cose e le gettava nella borsa nera.
Questo non è buono, pensai preoccupata. Non capivo cosa stesse succedendo ma di sicuro non era una cosa buona, il problema era se fosse cattiva per me o per lui.
- Dottore, calmati - fece la donna che avevo sentito in precedenza.
- La fai facile tu. Non verrai punita dal Maestro per aver fallito - rispose il dottore della peste.
- Perché, hai fallito? - chiese ancora la donna con tono impassibile.
Il dottore della peste chiuse la borsa. - Non credevo che l'esperimento andasse così male.
- Cos'hai combinato? - continuò la donna.
L'uomo mi guardò. - Ho giocato a fare il Viaggiatore. Dovresti eliminare il soggetto prima che possa causare danni irreparabili.
- È così grave? - continuò ancora la donna.
- Non capisci. Non ha avuto nessun rigetto. Significa che le capacità si sono fuse rendendo questa umana incontrollabile. Andrò nel mio studio, fra poco andrò in scena... - rispose il dottore della peste, poi salutò la donna con un cenno e se ne andò.
Sentii la donna alzarsi e seguire l'uomo. Cercai di capire chi fosse ma era di spalle vedendo soltanto il colore dei suoi capelli, un bianco candido e naturale.
Ripensai a tutto ciò che avevo sentito. Mi avevano portato in quella stanza, usata per degli esperimenti che poi sono falliti e forse venire uccisa per motivi che non avevo compreso.
Mi feci prendere dal panico, la respirazione era accelerata e il cuore batteva all'impazzata. Non voglio morire, piansi disperata mentre perdevo per l'ultima volta i sensi.


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