L'anziano stava perdendo molto sangue e una ragazza, che era riuscita
ad oltrepassare il muro di terra, lo raggiunse per soccorrerlo.
Quando mi vide cercò di attaccarmi ma io le puntai istintivamente la
seconda pistola. - No, ferma. Lei ci sta aiutando. Ti prego, lasciala
fare - le intimò il vecchio tenendola per un braccio.
- Ma il Reggente... - provò a replicare la ragazza.
- Lo so, ma fidati del tuo anziano - ansimò il vecchio.
Chuck, approfittando della mia distrazione, raccolse le forze e fece
un gesto improvviso con la mano. Subito dopo la polvere si alzò
creando una tempesta per limitarmi la vista.
Chiusi gli occhi per percepire la sua forza vitale e notai che si
stava dirigendo verso il campo d'addestramento. Cominciai a
inseguirlo cercando di non inciampare, non era semplice camminare
nell'oscurità quasi totale.
Chuck oltrepassò il campo d'addestramento mentre il vento cominciava
a calare di intensità. Quando aprii gli occhi capii dove stava
andando, il piccolo molo dell'isola. Da lì sarebbe potuto andare
ovunque. Montò sull'unica barca, accese il motore per poi partire.
Gli occhi mi bruciavano ma continuai ad avanzare percorrendo il
pontile, provai lo stesso a colpirlo, presi la mira. Vedevo tutto
sfocato e per un attimo ripensai al piano per liberare tutta quella
gente, avrei voluto ammazzare quel bastardo manipolatore ma sarebbe
stato egoista da parte mia dopo quello che aveva fatto il vecchio per
salvarmi.
- Merda! - imprecai calciando un palo del pontile.
Feci un profondo respiro per calmarmi e tornai dall'anziano. Passando
attraverso la folla di gente che si era creata notai che le loro
espressioni erano cambiate, sembravano più serene.
La cosa peggiore di un rito è coadiuvarlo a un patto, pensai.
Un rito è infrangibile mentre un patto si spezzare anche
semplicemente non seguendolo, è la strega stessa a decidere se
mantenerlo o no. Se combini queste due pratiche vincoli chiunque al
tuo volere.
- Ehi, come stai? - chiesi all'anziano quando finalmente lo
raggiunsi.
- Potrei stare peggio grazie a te - mi rispose mentre alcuni gli
disinfettavano la ferita.
- Dovrei essere io a ringraziarti, se non fosse stato per te sarei
sicuramente morta - mi inchinai leggermente.
- Tranquilla, come ho detto, avevo un debito da pagare. Ora Samari e
la sua famiglia potranno riposare in pace con la Dea Madre - mi porse
la mano che io strinsi.
- Aspetta, hai detto Samari? - gli chiesi incredula.
Lui si alzò in piedi sorretto da due uomini. - Sì, la Reggente
prima di quel dittatore. Dopo la tragica morte della sua famiglia in
un incidente aereo dall'india, si ammalò e morì. Una grande perdita
per la nostra gente. Perché me lo chiedi? - mi chiese di rimando.
- Nulla, solo una teoria. Forse è stato lui a far saltare in aria
quell'aereo e forse è stato lui ad uccidere Samari - gli dissi. Non
era la teoria che avevo in mente ma non potevo dirla al vecchio prima
di aver concluso la mia vendetta, sarebbe stato pericoloso per tutti
loro.
- Ci ho pensato pure io, e la conferma me l'ha data Chuck stesso poco
fa - ribadì con tono rattristato.
- Mi dispiace. Ma ora siete liberi giusto? - chiesi per sicurezza.
Il vecchio sorrise. - Sì, non ci sentiamo più oppressi. Anche il
potere di Chuck è diminuito drasticamente, sarà più semplice da
uccidere ora - mi fece l'occhiolino.
- Evitare di inserirci il patto? - proposi.
- Purtroppo il rito per decretare il successore di Reggente esige
anche un legame da parte nostra ad esso. Senza quel legame
scoppierebbe una faida tra le nostre congreghe e di conseguenza
inutili morti - spiegò l'anziano.
- Capisco. Ora dovrei andare - feci per tagliare corto.
- E dove? Non resti con noi a festeggiare? - chiese il ragazzo che
aveva craccato il telefono di Den.
- Mi dispiace, ho una preda da seguire e un lavoro da finire. La
prossima volta festeggerò con voi, promesso - gli dissi sorridendo.
Era difficile essere gentile con quel ragazzo, visto che era
responsabile involontario della morte di Den, ma cercai di non
pensarci.
- Lasciatela andare - fece il vecchio dolorante.
- Grazie, e spero sia superfluo dirvi di rimanere qui finché la
situazione in città non sarà più calma vero? - chiesi retorica.
- Certo, ora vai - mi sorrise il vecchio.
Tornai alla moto e mi misi in viaggio verso la base del Cani da
Guardia, inseguire in quel momento il Reggente sarebbe stato inutile.
Però speravo che, con la liberazione della Coalizione, di aver dato
un colpo molto pesante alla Compagnia.
Nessun commento:
Posta un commento