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mercoledì 21 febbraio 2018

[Spinoff] Episodio 25



L'anziano stava perdendo molto sangue e una ragazza, che era riuscita ad oltrepassare il muro di terra, lo raggiunse per soccorrerlo. Quando mi vide cercò di attaccarmi ma io le puntai istintivamente la seconda pistola. - No, ferma. Lei ci sta aiutando. Ti prego, lasciala fare - le intimò il vecchio tenendola per un braccio.
- Ma il Reggente... - provò a replicare la ragazza.
- Lo so, ma fidati del tuo anziano - ansimò il vecchio.
Chuck, approfittando della mia distrazione, raccolse le forze e fece un gesto improvviso con la mano. Subito dopo la polvere si alzò creando una tempesta per limitarmi la vista.
Chiusi gli occhi per percepire la sua forza vitale e notai che si stava dirigendo verso il campo d'addestramento. Cominciai a inseguirlo cercando di non inciampare, non era semplice camminare nell'oscurità quasi totale.
Chuck oltrepassò il campo d'addestramento mentre il vento cominciava a calare di intensità. Quando aprii gli occhi capii dove stava andando, il piccolo molo dell'isola. Da lì sarebbe potuto andare ovunque. Montò sull'unica barca, accese il motore per poi partire.
Gli occhi mi bruciavano ma continuai ad avanzare percorrendo il pontile, provai lo stesso a colpirlo, presi la mira. Vedevo tutto sfocato e per un attimo ripensai al piano per liberare tutta quella gente, avrei voluto ammazzare quel bastardo manipolatore ma sarebbe stato egoista da parte mia dopo quello che aveva fatto il vecchio per salvarmi.
- Merda! - imprecai calciando un palo del pontile.
Feci un profondo respiro per calmarmi e tornai dall'anziano. Passando attraverso la folla di gente che si era creata notai che le loro espressioni erano cambiate, sembravano più serene.
La cosa peggiore di un rito è coadiuvarlo a un patto, pensai.
Un rito è infrangibile mentre un patto si spezzare anche semplicemente non seguendolo, è la strega stessa a decidere se mantenerlo o no. Se combini queste due pratiche vincoli chiunque al tuo volere.
- Ehi, come stai? - chiesi all'anziano quando finalmente lo raggiunsi.
- Potrei stare peggio grazie a te - mi rispose mentre alcuni gli disinfettavano la ferita.
- Dovrei essere io a ringraziarti, se non fosse stato per te sarei sicuramente morta - mi inchinai leggermente.
- Tranquilla, come ho detto, avevo un debito da pagare. Ora Samari e la sua famiglia potranno riposare in pace con la Dea Madre - mi porse la mano che io strinsi.
- Aspetta, hai detto Samari? - gli chiesi incredula.
Lui si alzò in piedi sorretto da due uomini. - Sì, la Reggente prima di quel dittatore. Dopo la tragica morte della sua famiglia in un incidente aereo dall'india, si ammalò e morì. Una grande perdita per la nostra gente. Perché me lo chiedi? - mi chiese di rimando.
- Nulla, solo una teoria. Forse è stato lui a far saltare in aria quell'aereo e forse è stato lui ad uccidere Samari - gli dissi. Non era la teoria che avevo in mente ma non potevo dirla al vecchio prima di aver concluso la mia vendetta, sarebbe stato pericoloso per tutti loro.
- Ci ho pensato pure io, e la conferma me l'ha data Chuck stesso poco fa - ribadì con tono rattristato.
- Mi dispiace. Ma ora siete liberi giusto? - chiesi per sicurezza.
Il vecchio sorrise. - Sì, non ci sentiamo più oppressi. Anche il potere di Chuck è diminuito drasticamente, sarà più semplice da uccidere ora - mi fece l'occhiolino.
- Evitare di inserirci il patto? - proposi.
- Purtroppo il rito per decretare il successore di Reggente esige anche un legame da parte nostra ad esso. Senza quel legame scoppierebbe una faida tra le nostre congreghe e di conseguenza inutili morti - spiegò l'anziano.
- Capisco. Ora dovrei andare - feci per tagliare corto.
- E dove? Non resti con noi a festeggiare? - chiese il ragazzo che aveva craccato il telefono di Den.
- Mi dispiace, ho una preda da seguire e un lavoro da finire. La prossima volta festeggerò con voi, promesso - gli dissi sorridendo. Era difficile essere gentile con quel ragazzo, visto che era responsabile involontario della morte di Den, ma cercai di non pensarci.
- Lasciatela andare - fece il vecchio dolorante.
- Grazie, e spero sia superfluo dirvi di rimanere qui finché la situazione in città non sarà più calma vero? - chiesi retorica.
- Certo, ora vai - mi sorrise il vecchio.
Tornai alla moto e mi misi in viaggio verso la base del Cani da Guardia, inseguire in quel momento il Reggente sarebbe stato inutile. Però speravo che, con la liberazione della Coalizione, di aver dato un colpo molto pesante alla Compagnia.



Per chi volesse contribuire in questo modo all'editing dei libri: Grazie mille.


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