L'interno della villa aveva uno
stile più sobrio e moderno anche se alcuni quadri erano cossi
orribile da rendere l'ambiente inquietante. Davanti a noi una grande
scala a ridosso del muro mentre ai lati una cucina a destra e
soggiorno con biblioteca a sinistra.
Dal secondo piano udii una
porta aprirsi, alzai lo sguardo e vidi Chuck con gli occhi spalancati
dalla sorpresa. Senza preavviso l'uomo ci lanciò una saetta che
fortunatamente finì su un costoso vaso ming. Io e Warren ci
riparammo dietro ai muri che separavano l'entrata appena in tempo per
evitare il secondo attacco con una palla di fuoco di Chuck.
L'ex Reggente continuò a
lanciare attacchi elementari di ogni tipo in suo possesso mentre
scendeva le scale nella speranza di colpirci, ma noi continuavamo a
cambiare nascondigli e a muoverci.
Durante una pausa dagli
attacchi puntai una delle mie pistole verso la scala e scaricai il
caricatore mentre camminavo verso Warren, Chuck si era riparato
dietro al muretto a metà scala.
Mi inginocchiai vicino al
ragazzo. - Ehi, stai bene?
- Ah, benissimo. A parte il
fatto che sono nel bel mezzo di uno scontro soprannaturale tra
streghe - rispose ancora incredulo.
- Calmati, ora è sicuramente
più debole di settimane fa... - gli spiegai per l'ennesima volta,
anche se non sembrava dagli attacchi che avevamo subito.
- Okay, okay. Non so se serva a
qualcosa ma ho notato che il suo aggro è diminuito - mi fece.
- Il suo che? - chiesi confusa
mentre un getto d'acqua compressa mi passava accanto e creava un
cratere sul pavimento in marmo.
- Sì, il suo aggro, la forza e
il rateo degli attacchi. Si sta indebolendo, credo - spiegò
guardando il disastro che si era creato attorno a noi.
Provai a controllare la forza
vitale di Chuck e notai che, effettivamente, a ogni attacco diminuiva
a ritmo esponenziale.
- Hai ragione, bel lavoro - gli
sorrisi.
- Grazie, mesi passati sulla
playstation quattro sono serviti a qualcosa. Facciamo così, io
attiro la sua attenzione e tu lo metti al tappeto - propose Warren.
Annuii, non mi piaceva come
piano, stavolta si trattava di una strega potenzialmente letale
nonostante fosse debole, ma era stato bravo a concentrarsi e a farmi
notare quel dettaglio quindi decisi di assecondarlo per quella volta.
Mi misi in posizione pronta a scattare.
- Ehi, coglione. Con tutti quei
poteri non riesci ad uccidere due semplici persone. Come miniboss fai
cagare al cazzo - urlò Warren a Chuck.
- Tu, piccolo e inutile
bastardo - sbraitò furioso l'ex Reggente.
Warren provò a scappare ma fu
bloccato da un muro di terra che si era innalzato in un istante.
Quando Chuck lo raggiunse il ragazzo provò a difendersi con qualche
pugno ma non sortì effetti, mentre l'uomo avvolse una delle sue
bracca attorno al collo per tenerlo fermo.
- Allora, Kaileena Mine, che
cosa vuoi fare adesso? - chiese l'ex Reggente creando scariche
elettriche sulla mano libera.
- Se tu ammazzi me, lei ammazza
te, idiota - gli disse Warren cercando di divincolarsi.
Ma l'uomo lo ignorò
continuando il suo monologo. - Oh, giusto. Il tuo soprannome è
Angelo della Morte. Appropriato, visto che tutte le persone che ami
muoiono. I tuoi genitori, la tua banda di ladruncoli, quel vecchio
bastardo di Mei Song ed infine la tua amica Tiffany. Quest'ultima
notizia non la sapevi vero? A quanto pare quella cretina si è
sacrificata per salvare una bambina. - si mise a ridere.
Tiffany è morta?,
pensai con un nodo alla gola. Mi stava simpatica ed eravamo diventate
amiche, era l'unica con cui mi sfogavo quando un furto era
particolarmente difficile o semplicemente durante i periodi di pausa.
Ma cercai di stare calma, ne dipendeva la vita del mio amico.
- Se non vieni fuori subito
farò fuori anche il tuo amante. Anzi, chi se ne frega, lo ammazzo e
basta - rise Chuck mentre faceva scattare l'elettricità sulla testa
di Warren.
Warren rimase immobile a
tremare, poi scoppiò in una risata come se soffrisse il solletico. -
Basta, basta, ti prego, basta. Mi fa male la pancia, non riesco a
fare il finto morto. - E continuò a ridere finché Chuck non smise
di fulminarlo.
L'uomo, stupito, lasciò andare
Warren. - Ma che cazzo mi sta capitando?
Warren si riprese e fece un
profondo respiro per ritrovare il controllo. - Potrei dirtelo, ma pi
non sarebbe più così divertente.
- Cos...? - lo guardò confuso,
Chuck. Poi si girò verso l'uscita della biblioteca e sbraitò: -
Perché fai parlare questo ritardato inferiore?
Io rimasi in silenzio.
- Angelo della Morte, dove
diavolo sei? - Chuck urlò con tutto il fiato che aveva.
- Qui! - gli sussurrai alle
spalle. Lui si girò di scatto e fece un urlo di terrore mentre io lo
tramortii col calcio della pistola.
- Stai bene? - chiesi al
ragazzo.
- Sì, sto bene. Ma per un
attimo ho pensato che fosse la fine - mi sorrise.
- Ottimo. Adesso che ne
facciamo di questo stronzo? - domandai.
Warren si sfregò le mani. -
Bene, bene, bene. Ora lo leghiamo a una sedia.
Non avevo idea di cosa volesse
farne ma lo aiutai ad alzarlo, spogliarlo e lo legarlo a una sedia
della cucina usando qualunque cosa potesse esserci utile corde,
manette, e una palla da bondage che gli ficcammo in bocca per non
farlo parlare.
- Ed ora il tocco finale -
disse Warren mentre apriva lo zaino. Tirò fuori dei panetti di C4,
dei cavi elettrici e un detonatore a distanza.
- Sarebbe questa la sorpresina
di cui parlavi? - chiesi.
Worren mi guardò euforico. -
Sì, sì. Non sai quanto ci ho messo per rubare questi giocattoli,
non vedo l'ora di vederne il risultato dal vivo.
Ho fatto sesso con
unabomber, pensai stranita. Però dove ammettere che l'idea era
geniale, con tutto quell'esplosivo per chiunque sarebbe stato
impossibile scappare.
- Warren... - feci per dire.
- Ti prego, non dire è un'idea
stupida e che non dovrei farlo. Perché io voglio farlo, okay? - mi
disse con convinzione.
- Warren, mi piace! - gli
sorrisi.
Lui esultò e ci mettemmo a
lavoro per sistemare tutto nel migliore dei modi. Poi presi il
telefono di Warren e scattai una foto di Chuck e la mandai ad Amita
con un messaggio: Finalmente lo abbiamo catturato.
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