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mercoledì 11 aprile 2018

[Spinoff] Episodio 32

L'interno della villa aveva uno stile più sobrio e moderno anche se alcuni quadri erano cossi orribile da rendere l'ambiente inquietante. Davanti a noi una grande scala a ridosso del muro mentre ai lati una cucina a destra e soggiorno con biblioteca a sinistra.
Dal secondo piano udii una porta aprirsi, alzai lo sguardo e vidi Chuck con gli occhi spalancati dalla sorpresa. Senza preavviso l'uomo ci lanciò una saetta che fortunatamente finì su un costoso vaso ming. Io e Warren ci riparammo dietro ai muri che separavano l'entrata appena in tempo per evitare il secondo attacco con una palla di fuoco di Chuck.
L'ex Reggente continuò a lanciare attacchi elementari di ogni tipo in suo possesso mentre scendeva le scale nella speranza di colpirci, ma noi continuavamo a cambiare nascondigli e a muoverci.
Durante una pausa dagli attacchi puntai una delle mie pistole verso la scala e scaricai il caricatore mentre camminavo verso Warren, Chuck si era riparato dietro al muretto a metà scala.
Mi inginocchiai vicino al ragazzo. - Ehi, stai bene?
- Ah, benissimo. A parte il fatto che sono nel bel mezzo di uno scontro soprannaturale tra streghe - rispose ancora incredulo.
- Calmati, ora è sicuramente più debole di settimane fa... - gli spiegai per l'ennesima volta, anche se non sembrava dagli attacchi che avevamo subito.
- Okay, okay. Non so se serva a qualcosa ma ho notato che il suo aggro è diminuito - mi fece.
- Il suo che? - chiesi confusa mentre un getto d'acqua compressa mi passava accanto e creava un cratere sul pavimento in marmo.
- Sì, il suo aggro, la forza e il rateo degli attacchi. Si sta indebolendo, credo - spiegò guardando il disastro che si era creato attorno a noi.
Provai a controllare la forza vitale di Chuck e notai che, effettivamente, a ogni attacco diminuiva a ritmo esponenziale.
- Hai ragione, bel lavoro - gli sorrisi.
- Grazie, mesi passati sulla playstation quattro sono serviti a qualcosa. Facciamo così, io attiro la sua attenzione e tu lo metti al tappeto - propose Warren.
Annuii, non mi piaceva come piano, stavolta si trattava di una strega potenzialmente letale nonostante fosse debole, ma era stato bravo a concentrarsi e a farmi notare quel dettaglio quindi decisi di assecondarlo per quella volta. Mi misi in posizione pronta a scattare.
- Ehi, coglione. Con tutti quei poteri non riesci ad uccidere due semplici persone. Come miniboss fai cagare al cazzo - urlò Warren a Chuck.
- Tu, piccolo e inutile bastardo - sbraitò furioso l'ex Reggente.
Warren provò a scappare ma fu bloccato da un muro di terra che si era innalzato in un istante. Quando Chuck lo raggiunse il ragazzo provò a difendersi con qualche pugno ma non sortì effetti, mentre l'uomo avvolse una delle sue bracca attorno al collo per tenerlo fermo.
- Allora, Kaileena Mine, che cosa vuoi fare adesso? - chiese l'ex Reggente creando scariche elettriche sulla mano libera.
- Se tu ammazzi me, lei ammazza te, idiota - gli disse Warren cercando di divincolarsi.
Ma l'uomo lo ignorò continuando il suo monologo. - Oh, giusto. Il tuo soprannome è Angelo della Morte. Appropriato, visto che tutte le persone che ami muoiono. I tuoi genitori, la tua banda di ladruncoli, quel vecchio bastardo di Mei Song ed infine la tua amica Tiffany. Quest'ultima notizia non la sapevi vero? A quanto pare quella cretina si è sacrificata per salvare una bambina. - si mise a ridere.
Tiffany è morta?, pensai con un nodo alla gola. Mi stava simpatica ed eravamo diventate amiche, era l'unica con cui mi sfogavo quando un furto era particolarmente difficile o semplicemente durante i periodi di pausa. Ma cercai di stare calma, ne dipendeva la vita del mio amico.
- Se non vieni fuori subito farò fuori anche il tuo amante. Anzi, chi se ne frega, lo ammazzo e basta - rise Chuck mentre faceva scattare l'elettricità sulla testa di Warren.
Warren rimase immobile a tremare, poi scoppiò in una risata come se soffrisse il solletico. - Basta, basta, ti prego, basta. Mi fa male la pancia, non riesco a fare il finto morto. - E continuò a ridere finché Chuck non smise di fulminarlo.
L'uomo, stupito, lasciò andare Warren. - Ma che cazzo mi sta capitando?
Warren si riprese e fece un profondo respiro per ritrovare il controllo. - Potrei dirtelo, ma pi non sarebbe più così divertente.
- Cos...? - lo guardò confuso, Chuck. Poi si girò verso l'uscita della biblioteca e sbraitò: - Perché fai parlare questo ritardato inferiore?
Io rimasi in silenzio.
- Angelo della Morte, dove diavolo sei? - Chuck urlò con tutto il fiato che aveva.
- Qui! - gli sussurrai alle spalle. Lui si girò di scatto e fece un urlo di terrore mentre io lo tramortii col calcio della pistola.
- Stai bene? - chiesi al ragazzo.
- Sì, sto bene. Ma per un attimo ho pensato che fosse la fine - mi sorrise.
- Ottimo. Adesso che ne facciamo di questo stronzo? - domandai.
Warren si sfregò le mani. - Bene, bene, bene. Ora lo leghiamo a una sedia.
Non avevo idea di cosa volesse farne ma lo aiutai ad alzarlo, spogliarlo e lo legarlo a una sedia della cucina usando qualunque cosa potesse esserci utile corde, manette, e una palla da bondage che gli ficcammo in bocca per non farlo parlare.
- Ed ora il tocco finale - disse Warren mentre apriva lo zaino. Tirò fuori dei panetti di C4, dei cavi elettrici e un detonatore a distanza.
- Sarebbe questa la sorpresina di cui parlavi? - chiesi.
Worren mi guardò euforico. - Sì, sì. Non sai quanto ci ho messo per rubare questi giocattoli, non vedo l'ora di vederne il risultato dal vivo.
Ho fatto sesso con unabomber, pensai stranita. Però dove ammettere che l'idea era geniale, con tutto quell'esplosivo per chiunque sarebbe stato impossibile scappare.
- Warren... - feci per dire.
- Ti prego, non dire è un'idea stupida e che non dovrei farlo. Perché io voglio farlo, okay? - mi disse con convinzione.
- Warren, mi piace! - gli sorrisi.
Lui esultò e ci mettemmo a lavoro per sistemare tutto nel migliore dei modi. Poi presi il telefono di Warren e scattai una foto di Chuck e la mandai ad Amita con un messaggio: Finalmente lo abbiamo catturato.

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