Una
volta tornati al garage raccontai tutto ciò che era successo ad
Amita. Lei, senza dire una parola, mi abbracciò e scoppiò in un
pianto liberatorio. Aveva atteso quel momento per molto tempo ed era
bastata la conferma che Chuck fosse morto per liberarsi di quel peso.
-
Mi dispiace - mi fece lei singhiozzando.
-
E di cosa? - le chiesi.
-
Di essere stata una vera stronza con te - mi rispose Amita.
-
Non c'è problema, lo considero un modo che ha il karma per dirmi di
far pace con la mia amica Evaline - le sorrisi.
Amita
si asciugò le lacrime. - Non credo che il karma funzioni così -
Sorrise.
Warren
fece spazio sul tavolo e tirò fuori la planimetria e, assieme a
Alan, cominciò ad esaminare gli appunti di Chuck. Dopo una decina di
minuti di conversazioni inutili Alan si mise a urlare per far
smettere Warren di criticarlo.
-
Ma che razza di piano è? - sbottò Warren lanciando una penna sul
muro.
-
Il piano di un folle... credo - rispose Alan intimorito dall'amico.
-
Ma dai? Come minimo, cazzo. Come si fa solo a pensare una cosa così
assurda? - continuò Warren.
Mi
ero stufata di sentirli litigare quindi li raggiunsi e guardai male
Warren. - Stai spaventando Alan.
-
Oh, poverino. Fagli affondare la faccia in mezzo a quel meraviglioso
seno, visto che ci sei - continuò col suo sfogo, anche se aveva un
tono amareggiato mentre mi guardava il petto.
Alan
mi guardò con occhi dolci. - Posso? - mi chiese.
-
No - risposi secca a Alan, poi mi girai verso Warren. - Okay, spiega,
qual è il problema? - cercai di essere la più calma possibile.
Warren
prese un tablet e cominciò a sventolarlo in giro. - Il problema è
che quel coglione di Chuck voleva sabotare la struttura di Melinda
Rodes infestandola di topi.
-
Non mi sembra un cattivo piano, se usi un magliaio di topi affamati
possono creare danni considerevoli ai cablaggi e potrebbe essere un
discreto diversivo - gli risposi.
-
No, no, no. Lui voleva addestrare alcuni ratti e fargli attaccare
l'attrezzatura delle vasche - spiegò Warren.
Guardai
Alan per avere conferma e lui annuì.
Rimasi
a bocca aperta. - Ma che cazzo...? - Non avevo mai sentito un piano
d'azione più stupido di quello in vita mia.
-
E chi li avrebbe addestrati i ratti, il Maestro Splinter? - fece
Amita alle mie spalle.
-
Secondo i suoi folli calcoli, avrebbe impiegato anni per creare la
razza di ratto perfetta per il piano - disse Alan facendo il segno
del fuori di rotella con il dito.
Warren
gettò il tablet che aveva in mano sul tavolo. - Ecco, appunto.
Mi
sedetti sulla prima sedia a portata di mano. - Cristo Santo. E
pensare che quelle persone erano sotto il controllo di un tale
imbecille... - sbottai ancora incredula.
-
Almeno ce lo siamo tolti di torno una volta per tutte - rispose
Warren esausto per la frustrazione.
Ci
fu qualche secondo di silenzio poi dal nulla Alan si mise a ridere. -
Ratti. Maestro Splinter. Adesso l'ho capita. Forte.
Io,
Amita e Warren restammo attoniti da quella confessione.
Scrollai
la testa e provai a trovare una soluzione assieme agli altri ma non
trovammo punti deboli nella struttura. Era quasi del tutto
inespugnabile tranne che per il cancello principale: la grata non era
quella originale ed era per fare scena più che per tenere fuori le
persone.
Per
giorni provammo a fare simulazioni e piani alternativi ma il
risultato era sempre lo stesso: fallimento.
Purtroppo
la speranza di agire prima di vedere le streghe impazzite per strada
sparì quando sul web cominciò a girare in cui degli invasati
attaccavano a testa bassa la U.S.S. Samaritan attraccata a Belle
Chase. Le streghe erano state annientate mentre tra i marinai della
nave ci furono molti morti e feriti. Era come vedere un vecchio film
documentario sulla Grande Guerra in full HD.
-
Quella gente è pazza, alcuni hanno continuato ad avanzare anche con
il corpo ridotto a un groviera... - sbottò Warren disgustato.
-
Cazzo, se ci si mette la marina il mondo delle streghe verrà
scoperto - cercai di ragionare a voce alta.
-
Nei telegiornali non se ne è parlato, significa che è stato tutto
insabbiato. Ho trovato la versione integrale per caso nel web
sotterraneo - spiegò Alan fissando lo schermo e riavviando il video.
-
Perché la marina dovrebbe insabbiare una cosa del genere? - gli
chiesi.
-
Perché il capitano della U.S.S. Samaritan, Natan James, e tutti i
suoi sottoposti sono la cellula di Inquisitori di New Orleans. E a
quanto pare, grazie a questo attacco, i nostri militari si sono
attivati per trovare i responsabili - rispose Alan.
-
E che tipo di metodi usano questi Inquisitori? - chiese Amita con un
po' di timore per la risposta.
-
Il metodo di Kaileena: prima spari e poi fai le domande - rispose il
ragazzo.
-
Ah, bene, confortante... - sbottò Amita.
La
maggior parte delle volte funziona, pensai scocciata.
-
Come fai a sapere queste cose? - gli chiesi. Io non gli avevo detto
nulla di tutto ciò e gli Inquisitori erano una società segreta
quindi trovare informazioni su di loro ere un'impresa quasi
impossibile.
-
Mentre voi andavate in giro per il mondo, il sottoscritto, tra le
altre cose, si è documentato sul mondo delle streghe. Che c'è, mi
annoiavo - provò a giustificarsi alla fine.
Improvvisamente
Warren, che stava guardando un film, esultò: - Ragazzi, mi è venuta
un'idea. -
-
Cioè? - chiese Amita.
-
Semplice, usiamo il piano dell'idiota di Chuck ma al posto dei poveri
roditori usiamo i droni - rispose Warren.
-
Ma come, se fino a stamattina dicevi che era un piano da psicopatici
deviati? - chiese ancora lei.
-
Il mio lo è ancora di più, ma al contrario del suo, funzionerà. Il
problema è che ci serve molto materiale e non dobbiamo farci notare
mentre lo recuperiamo - spiegò lui mentre ragionava.
-
Oh, sì. Se sto pensando a quello che tu stai pensando...? - Ad Alan
gli si stavano illuminando gli occhi dall'eccitazione.
-
Sì, mon amie, è esattamente quello a cui sto pensando - gli
rispose Warren.
-
Io sono una delle migliori ladre in circolazione, non è un problema
trovare tutto l'occorrente - feci.
Warren
sorrise e ci fece partecipi del piano che aveva escogitato e lo
perfezionammo al meglio delle nostre possibilità. Ci mettemmo al
lavoro per trovare tutto il necessario e sistemare i dettagli. Era
diventato un buon piano e finalmente potevo avere la mia vendetta
sulla responsabile della morte dello zio Mei.
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