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mercoledì 6 giugno 2018

[Spinoff] Episodio 40


Sfrecciai per le strade della periferia cercando di non perdere il segnale che avevo sul cellulare. Controllavo costantemente lo schermo rischiando di fare un incidente, ma non mi importava.
Devo fermare la Rodes a ogni costo, pensai superando l'ennesima auto troppo lenta.
Dopo un po' di strada intuii la direzione che stava prendendo: New Orleans nel quartiere di Algiers Point. Era strano che andasse in quella direzione, non aveva nessun contatto in quella parte di città.
Oltrepassai il Crescent Connect e arrivai in zona pochi istanti dopo Melinda. Rimasi a debita distanza ad osservare finché la donna entrò in un vicolo tra due palazzine condominiali e si fermò. Senza farmi notare, parcheggiai, feci il giro ed entrai in uno degli edifici. Percorsi un corridoio fino ad arrivare alla porta di servizio che dava sul vicolo. Accanto c'era una finestra e mi misi a controllare che tutto andasse liscio.
Perfetto, non c'è nessuno, esultai.
Stavo per intervenire e uccidere la mia preda quando dal nulla apparve un cerchio nero sulla parete dell'edificio di fronte e da esso spuntarono fuori due donne, una sulla quarantina e mora e l'altra una adolescente bionda. Per Melida sembrava una cosa del tutto normale.
- Sei in ritardo, Melinda - fece la donna adulta.
- Ho avuto degli imprevisti, Santa Seteria - rispose Melinda inginocchiandosi.
Oh, cazzo, sbottai. Da quello che mi aveva raccontato lo zio Mei i Santoni erano le cariche più alte tra gli Stregoni. Erano persone praticamente intoccabili, a meno che non si volesse un bersaglio perenne sulla schiena.
- Sai bene che non ammetto imprevisti, Melinda. Mi avevi promesso un esercito asservito ai miei ordini - disse Seteria guardandosi attorno. - Ma io vedo solo te. Più che un imprevisto lo chiamerei un fallimento.
- Mi... mi dispiace - rispose tramando Melinda.
- Ti dispiace? E secondo te come faccio a recuperare il Primo Grimorio? - Seteria guardò truce la donna inginocchiata.
- Io... - provò a dire Melinda.
- Quello è l'unico manuale esistente per creare Matriarche dal nulla - sbraitò Seteria.
La ragazza mise una mano sul ventre della donna per farla calmare. - Cerca di mantenere il controllo, madre. Potrebbe sentirci qualcuno.
Seteria si schiarì la voce e si ricompose. - Sì , hai ragione, Jessica. Ti ringrazio cara. Allora, ricapitolando, hai usato tutto il mio siero per incrementare le capacità naturali ma non hai un ancora nessun esercito e ho fatto rintracciare da mia figlia la Strega Cronocineta per i tuoi alleati ma non hanno ancora concluso nulla. Quindi io non ho nulla. È questo che mi stai dicendo?
- Il ritardo con la Strega Cronocineta è per colpa di Emris, ha rapito la ragazzina - rispose Melinda.
- E per quale cazzo di motivo lo avrebbe fatto? - chiese Seteria cercando di non far esplodere la rabbia.
- Non... non lo so. Ma uno dei miei uomini mi ha riferito che durante Samain ha fatto un rito per aprire un portale temporaneo per Samath - rispose Melinda sempre più terrorizzata.
- Quindi la Strega Cronocineta è a Samath? - continuò Seteria.
- No... una dilettante si è sacrificata salvandola all'ultimo istante. La ragazzina è ancora in questo mondo - rispose Melinda.
- Emris... quel bastardo opportunista. Sapevo che rapire un bambino per ottenere raro come quello di uccidere qualunque cosa si sarebbe dimostrata una cattiva idea, ancora peggio quella di allevarlo come uno della famiglia - sbraitò Seteria.
- Mi dispiace... - piagnucolò Melinda.
- Mi dispiace, mi dispiace. Non sai dire altro, sorella? - impazzì Seteria. - Sei una delusione, Melinda. Se nostro padre sapesse che tutti i suoi sforzi sono stati inutili, pace all'anima sua. Ha anche cercato di creare un gruppo adatto a questa missione rapendo i bambini più dotati che potessero offrire i mondi più pacifici - disse cercando di bloccarsi. - Odio questo dannato mondo, qui la Maledizione dell'Empatia funziona fastidiosamente male.
Sentii una fitta alle costole che mi fece piegare dal dolore, l'adrenalina stava calando e tutte cominciavano a fare un male cane. Cercai di non emettere nessun rumore, non volevo essere scoperta proprio in quel momento. Feci un profondo respiro e a fatica mi rialzai per sentire il resto della conversazione.
- In più hai fatto uccidere Mei Song, uno dei più vecchi Stregoni. Nonostante avesse combattuto contro nostro nonno, non dovevi farlo fuori. Sai benissimo che non si deve mai eliminare uno Stregone. Ma tu l'hai fatto giustiziare come un qualsiasi rifiuto umano - continuò Seteria, aveva il viso rosso di rabbia.
- Intralciava i nostri piani... - provò a dire Melinda.
- Non mi interessa. E poi, è stata quella la causa dei vostri fallimenti - decretò Seteria.
- I... io non so come scusarmi, sorella - fece Melinda, stava tremando.
- Oh, sorellina. Puoi farlo in un solo modo - le rispose Seteria con uno sguardo eloquente.
- No. No, no, no. Ti prego. Ti prego, non farlo. Siamo una famiglia - Melinda si inginocchiò e posò le mai a terra in segno di supplica.
- Jessica, amore della mamma, uccidila - ordinò Seteria.
Jessica tirò fuori dalle tasche due kunai lunghi quanto un pugnale e cominciò a giocherellarci. Fu in quel momento che sentii la forza vitale della ragazza, anche lei era una strega. Subito dopo, quattro figure umanoidi fatte di asfalto e terriccio si alzarono davanti a Melinda.
Quei golem sono simili a quelli che hanno attaccato Thessa e la sua scorta..., sgranai gli occhi stupita.
Senza esitare, Jessica si lanciò sui quattro golem. Uno dopo l'altro furono ridotti in frantumi. Quello che era strano era che li aveva colpiti in punti vitali come se fossero esseri umani, non golem.
- Tu... tu sei pazza... Hai diablerato tua figlia donandole la capacita sottratta a Emris. Hai condannato la tua stessa figlia ad un continuo massacro? - chiese Melinda sconcertata.
- Diablerare? Che termine rozzo. Chi l'ha inventato? - si chiese in generale Seteria.
- Credo che venga da un gioco da tavolo, madre. Alcuni compagni di scuola ci giocano facendo finta di essere vampiri - rispose Jessica.
Seteria scoppiò a ridere. - Un gioco da tavolo? Questo si che è cadere in basso. Comunque, rispondendo alla tua domanda, sorella, non sembra che mia figlia sia triste, tutt'altro.
- Ma non... - provò a dire Melinda, ma fu trafitta al petto dai due kunai di Jessica.
Jessica si avvicinò a Melinda per recuperare le sue armi e pulirle sui vestiti della sua vittima.
- Era ora - sbottò Seteria.
Poi si girò, si concentrò e fece u gesto con la mano. Subito dopo riapparve il portale nero a mezz'aria. Le due donne entrarono all'interno e un'istante dopo sparì.
Rimasi a guardare la scena, stupefatta. Era successa una cosa che andava al di là delle aspettative, anche nel mondo delle streghe. Di sicuro quelle donne non erano normali. Piani malvagi che avevo involontariamente sentito, streghe che viaggiano attraverso portali, discorsi su altri mondi e la scoperta di una seconda Strega Legionaria oltre a Evaline.
Presi per l'ennesima volta un bel respiro e riordinai le idee. Non c'era il tempo per altre faccende, dovevo assicurarmi che Melinda fosse morta. Aprii la porta di servizio trovandomi sulla sinistra Melinda ancora viva ma in agonia. Non nego che un po' mi piaceva vederla in quello stato.
Mi avvicinai e con un po' di fatica mi inginocchiai accanto a lei, non l'avevo uccisa ma volevo assistere al suo ultimo respiro.
- Hai... hai sentito... tutto? - mi chiese Melinda mentre vomitava sangue.
- Ogni cosa, ma quello che hai detto non giustifica quello che hai fatto - le risposi con rabbia.
- Lo... so. Ti... chiedo solo... di fermare... mia sorella... Seteria, lei... molto più... pericolosa di me - mi supplicò mentre aveva le convulsioni.
Anche se si trattava di un mio nemico non potevo rifiutarmi di esaudire l'ultimo desiderio di una persona. - Tranquilla, conosco qualcuno in grado di far tremare i pilastri di qualsiasi mondo - le risposi.
Melinda sorrise ed esalò l'ultimo respiro con un piccolo rantolio.
Mi rialzai e me ne andai prima dell'arrivo della polizia. Il problema era che non sentivo alcun sollievo per la morte di Melinda, ma solo tanta pena.

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