Il giorno dopo mi ero svegliato tardi, avevo un forte mal di testa
per via delle discussioni della sera prima si erano sprecate su cosa
volevano quelle streghe da Thessa e come batterle. Nessuno però era
riuscito a venirne a capo: Valentine era pallida in viso e non aveva
parlato finché non era andata a letto. Io, invece, avevo passato
l'intera serata a calmare gli animi di Jolene e Francis che si erano
messi a litigare per l'ennesima volta.
Dopo essermi preparato e vestito, andai in cucina, preparai la
colazione e accesi la televisione. Al telegiornale stavano dando la
notizia dell'attacco alla USS Samaritan: un attacco di cellule
terroristiche in suolo americano.
Tutto fa brodo contro i terroristi, anche le coperture di un mondo
come quello delle streghe. pensai.
Feci per andare in bagno quando notai che la porta era socchiusa.
Provai a guardare dalla fessura: Valentine era rannicchiata alle
ginocchia sotto la doccia e intonava una frase a ripetizione: - Posso
farcela! Posso farcela! -
Sul momento mi mise una certa inquietudine poi sospirai e lasciai
perdere e tornai sul divano. Valentine non sembrava molto in forma e
Jolene e Francis non erano abbastanza forti, era innegabile che ci
servisse più aiuto. Cercai di pensare ad una soluzione o una
strategia abbastanza valida per non perdere nessuno nello scontro, ma
non trovai nulla di buono.
Mi arresi e chiamai Kaileena al cellulare. - Ciao, Kaily. -
- Evaline...? -
- Sì, sono io. - le risposi sospirando. - Qui la situazione è
critica. Tiffany non c'è più... -
- Cos... Tiffany è...? - mi chiese.
- Non lo so. È una storia troppo lunga... Poi ci sono Jolene e
Francis che litigano in continuazione e Valentine sembra avere un
crollo nervoso... - le spiegai.
- E che ci fa quella stronza di nuovo nel gruppo? - continuò a
chiedere.
Sospirai ancora. - Anche quella è una storia lunga... - Cominciò a
farmi di nuovo male la testa. - Ti prego, aiutami. Io non ce la
faccio più! -
Per un istante lei rimase in silenzio. - Certo, ho concluso quella
faccenda quindi posso tornare. -
- Grazie! - Feci un respiro di sollievo.
- Tra mezz'ora sarò lì. Aspettami. - mi disse.
- Sì. - e riattaccai.
Quando posai il telefono notai che stavo tremando: avevo scaricato la
tensione che avevo accumulato in quei tre mesi. Rimasi ad aspettare
l'arrivo di Kaileena seduto sul divano.
Nel frattempo, Valentine era uscita dal bagno, era ancora scossa e mi
aveva guardato a stento, Jolene era in garage a tirare con l'arco, e
Francis si era messo su internet nel tentativo di trovare qualche
traccia di Thessa. La tensione era palpabile.
Dopo mezz'ora il campanello suonò. Andai ad aprire, Kaileena aveva
in mano una borsa piena di armi da fuoco e da taglio. La feci entrare
e richiusi la porta.
- Quelle non ti serviranno! - Fissai la borsa. Avrei accettato anche
quell'aiuto se fosse servito a sopravvivere.
Kaileena sospirò. - Senti, non cominciare o me ne vado, okay? -
- Mi hai fraintesa. Quelle sono davvero inutili. Nemmeno un missile
tomahawk della USS Samarithan è servito a molto... - le spiegai
tornando al divano.
Lei lasciò cadere a terra la borsa. - Aspetta... l'attacco
terroristico in realtà erano loro... -
- Sì! - le risposi. Era diventata più acuta in quei tre mesi e mi
domandavo quanti altri miglioramenti avesse ottenuto nella sua
personale vendetta.
- Quindi... c'eravate voi, dei militari con armi pesanti e dei
crociati esperti, ma nonostante tutto non siete riusciti a farcela.
Cosa vi fa pensare che con il mio aiuto la situazione possa cambiare?
-
Valentine alzò lo sguardo su di lei. - Le Streghe Combattenti
migliorano di continuo usando la loro abilità e con l'esperienza
personale. Di sicuro in tre mesi da vigilante sarai migliorata
moltissimo e questo fa di te un alleato prezioso. - spiegò.
Kaileena alzò il sopracciglio poco convinta e rispose: - Okay! - Poi
si girò verso di me. - Ma come mai vi hanno attaccato? -
- Li aveva chiamati Thessa nel tentativo di eliminarle sfruttando
l'improbabile alleanza tra Crociati e noi, poi però si sono rivelate
troppo forti e l'hanno presa in cambio delle nostre vite. Il motivo
del perché a loro servi quella ragazzina per noi è un mistero. - le
spiegai.
- Capisco... - Kaileena si mise a riflettere. - Non so se possa
aiutare, ma ricordo che la loro amica bionda ha parlato di una
superluna e di un rito... il problema è che non ho capito di cosa
stesse riferendo. Ha solo accennato ad una strana parola: “Diabolare”
o qualcosa del genere. -
Valentine sgranò gli occhi e si precipitò alla libreria, prese il
grimorio di era e lo sfogliò. - La parola che hai sentito è
Diablare? - chiese girandosi verso di noi.
- Sì, è quella! - esultò Kaileena.
Valentine lasciò cadere le braccia sui fianchi, il suo volto era
inorridito. Il grimorio le scivolò dalle dita e cadde a terra con un
tonfo.
- Che cosa sarebbe, esattamente? - le chiesi guardandola negli occhi.
- Diablare è un termine che si usa per indicare il rito che serve ad
assorbire il talento innato di una strega. Era una pratica molto
diffusa nell'antichità e ad usarla erano soprattutto gli Stregoni,
migliaia di streghe sono morte per colpa di quel rito... Anche
Prometeo ha subito quella pena. È da lì che è nata la leggenda del
castigo di Zeus a Prometeo per aver donato agli uomini il fuoco... -
spiegò con lo sguardo assente.
- Conoscevi Prometeo? - le chiesi allibito..
- Era il mio amante. Mio padre, Zeus, era così furioso, quando lo
venne a sapere, che imprigionò Prometeo e chiese ai suoi Stregoni di
Diablarlo. È durata giorni perché anche lui era una Matriarca, e
molto potente anche. - continuò a raccontare Valentine.
- E perché è così grave da farti venire i brividi? - chiesi
ancora. Avevo già letto quel termine sul diario di Era, ma non
spiegava in cosa consisteva esattamente.
- È l'atto più ignobile e crudele che il mondo delle streghe
conosce. Quando diablari una strega le strappi via la forza vitale,
origine di talento innato. - cercò di spiegarci.
Noi la guardammo con lo sguardo che diceva “Che cavolo hai detto?”.
Valentine sospirò spazientita. - Le assorbiranno la vita... l'anima
dal corpo! - si corresse.
- La uccideranno prendendole tutto... - sussurrai attonito.
Valentine fece di sì con la testa. - E nel modo più crudele e
doloroso che tu possa mai immaginare! -
Nessun commento:
Posta un commento