Lonely Souls è un urban fantasy con una trama originale che ci propone il mondo della stregoneria in un'ottica decisamente diversa dal solito. Le streghe che ci troviamo difronte infatti non sono solo alle prese con formule e incantesimi, ma sono vere e proprie combattenti dato che la storia si svolge in un mondo molto cruento dove le congreghe di streghe sono sempre sul piede di guerra, pronte a battersi per ottenere più potere e difendere il proprio territorio.
Azione, magia, personaggi particolari e storie d'amore piccanti: sono sicuramente tra i punti a favore di questo libro, il cui miglior pregio rimane senza ombra di dubbio il protagonista. L'idea che Erik finisca nel corpo di Evaline dopo aver subito un aggressione è semplicemente brillante.
Ci sono però delle cose che possono essere migliorate.
Lonely Souls risente un po' dell'inesperienza del suo autore, che si riflette in alcuni aspetti della storia che risultano poco sviluppati.
Due elementi cardine di ogni storia sono il contesto fisico e temporale e qui entrambi sono carenti. Pur avendo scelto come ambientazione una delle città più suggestive e circondata da un'aura mistica, New Orleans non viene quasi descritta all'interno della storia né tanto meno viene integrata nella narrazione, tanto che se venisse sostituita con una qualsiasi altra città, la trama non risulterebbe alterata.
Anche la dimensione temporale presenta alcune carenze, che si riflettono immancabilmente sulla trama.
La storia, come già detto, è estremamente ricca di azione tuttavia ben presto, andando avanti con la lettura, ho avuto la sensazione che stessero succedendo tante, troppe cose in modo ravvicinato. In parte questa sensazione è dovuta al fatto che si è scelto di tagliare sistematicamente quei momenti (giorni/settimane) in cui non c'è un combattimento da affrontare (o un'azione diretta da intraprendere) e che avrebbero potuto rallentare il ritmo di una narrazione che alla fine risulta troppo carica e quindi poco verosimile.
La scelta di centrare la trama sulla sola azione, fa si che i personaggi risultino poco approfonditi, mancando momenti di riflessione e introspezione. In particolare mi è dispiaciuto vedere il rapporto tra Evaline e Erik prendere forma solo verso la fine, perché la particolarità della loro situazione mi ha affascinata tantissimo e meritava uno sviluppo un po' più articolato.
Ultimo piccolo appunto è la necessità di una revisione per la storia che risulta ricca di refusi e ripetizioni. Nel mio piccolo quindi mi sento di dire che Andrea Romanato ha uno stile interessante, ma ancora immaturo su cui senza dubbio deve lavorare.
Leggendo Lonely Souls ho avuto la sensazione di trovarmi davanti più ad una storia a capitoli che ad un romanzo coeso, però nonostante questo l'ho trovato un libro originale e ricca di potenzialità.
Due stelline.
Dal blog: Un libro nel cassetto
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