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lunedì 2 gennaio 2017

Recensione Dal Blog: Lina Giudetti Autrice

“Lonely Souls: Le streghe di New Orleans” è un fantasy molto particolare poiché una volta tanto, differisce dai soliti romanzi di genere che ormai siamo abituati a leggere e questo per me che apprezzo molto l’originalità in una storia, non può che essere un pregio o un valore aggiunto.
La trama si rivela estremamente avvincente e suscita interesse e curiosità sin da subito perché è davvero ben congegnata e densa di avventura, mistero, magia, azione e tensione psicologica su uno scenario fantastico assai suggestivo e a tratti grottesco, che prende vita principalmente in un’inquietante New Orleans.
Il protagonista e narratore della storia, è Erik, un giovane uomo di ventotto anni che vive a New York e che in seguito a un’aggressione in cui si batte per salvare una ragazza, si risveglia poi nel corpo di Evaline, una donna! Ne consegue dunque che la sua vita sarà sconvolta, diverse altre scoperte e avvenimenti contribuiranno a cambiargliela, introducendolo in un mondo dark molto pericoloso, quello delle streghe!
Le idee ma anche lo stile attraverso il quale l’autore dipinge questo mondo e ne fa il perno della storia che sviluppa con cura, senza nè superficialità nè banalità, sono ineccepibili, di grande effetto e rendono pertanto la lettura gustosa, mai monotona.
  Così, tra incantesimi, poteri soprannaturali, case infestate, lotte cariche di adrenalina, congreghe di magia, streghe e stregoni il lettore non si annoierà neppure per un momento anche perchè l’autore, con diligenza, non trascura di arricchire il piatto con tematiche d’amore (attraverso un triangolo intrigante e godibilissimo), di passione e di scene calde. Il romanzo dunque si dimostra ricco di tutti quegli elementi in grado di intrattenere e di catturare l’attenzione e possiede tra gli altri pregi, la capacità di emozionare e sorprendere grazie a una scrittura sciolta e intuitiva. 
Il tema centrale tuttavia, è a doppio taglio ed effetto poichè non è incentrato solo sulla magia come si può pensare a una prima impressione, ma si incentra anche su tematiche socio-psicologiche che toccano nel profondo come la diversità e la solitudine mista alla necessità delle persone appunto diverse, di sentirsi accettate e amate ma che spesso invece finiscono con il sentirsi anime buie e fuori dal mondo in cui si ritrovano a vivere.
Molto buona la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto mi è piaciuto poichè mi ha in parte divertita, leggere il tutto attraverso l’esperienza di Erik\Evaline che riesce a convivere con la sua doppia natura, mantenendo un bizzarro equilibrio tra la sua parte maschile interiore e quella femminile invece esteriore. Pensa ancora come un uomo, eppure non disdegna di ostentare e fare emergere all’occorrenza, la donna che è in lui.
L’autore inoltre, riesce a rendere il romanzo in parte introspettivo poichè approfondisce i retroscena su ciò che ha forgiato le personalità dei protagonisti, Erik in primis, che inizialmente sembra annegare in dei complessi di inferiorità causati dalla pressione di genitori opprimenti ed esigenti che non lo ritengono un tipo in gamba, bensì un fallito e un inetto anche se poi lui riuscirà a ribaltare tutto e a riscattarsi.
Lo stile narrativo del signor Romanato è piacevole, mediamente disinvolto, fluido, a tratti molto ipnotico e accattivante mentre il suo lessico è semplice e maturo al tempo stesso.
Un’opera in definitiva meritevole di attenzione perchè farcita di un estro di serie A.
 

Recensione dal blog: Lina Giudetti Autrice

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