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mercoledì 3 maggio 2017

[Oneshot] Episodio 5




12 Luglio 1948


Era una giornata molto calda e soleggiata, andai in un ruscello vicino casa e riempii dei secchi con dell'acqua ed infine tornai a casa. Riempii una tinozza e lavai i panni, ormai fare le faccende di casa era diventata una routine piacevole, almeno impegnavo il tempo.
Joseph non mi aveva più parlato di quello che era successo giorni prima e quando cercavo di forzarlo a parlarne si chiudeva in se stesso.
Legai una corda a due alberi e cominciai a stendere i panni, quando alcuni ragazzi si avvicinarono arrivando dalla strada. Erano in quattro e avevano l'aspetto maturo, forse diciottenni o ventenni.
Uno dei ragazzi mi fece un segno per attirare la mia attenzione. - Ehi, tu, ragazzina, dov'è lui? - Il tono che aveva usato non mi era piaciuto per niente.
- Lui chi? - ribattei.
- Senti, so che è qui. Quel bastardo mi ha rubato il fucile e ora lo rivoglio. - continuò lui avanzando spedito verso di me.
Presi un altro panno e lo appesi. - Non so di cosa stai parlando. Forse hai sbagliato posto.
Lui scostò un lenzuolo e mi alzò il mento in modo che potesse guardarmi negli occhi marroni. - Rispondi alla domanda. Non vorrei dover rovinare questo bellissimo faccino. - Si mise a ridere seguito dai suoi amici.
Ragionai sul da farsi: se avessi risposto alla domanda mi avrebbe picchiata e sarebbe andato da Joseph, ma se non avessi risposto mi avrebbero fatto cose molto peggiori del semplice picchiare.
Poi mi ricordai della promessa fatta a Evaline per ripagare le vite che erano morte per colpa mia. Tirai uno schiaffo al ragazzo che lasciò andare il mio viso. - Se vuoi una risposta almeno abbi la decenza di specificare chi cerchi. - ringhiai.
Gli amici del ragazzo si ammutolirono. Lui invece si stava massaggiando la guancia. - Mi hai schiaffeggiato? - mi guardò in modo truce.
- E allora? Sei tu il primo ad esserti comportato da cafone. - gli risposi.
Lui continuò a fissarmi infuriato. - Ho capito - guardo i suoi amici che si rimisero a ridere. - Sei una piccola selvaggia che ha bisogno di essere domata come si deve. - E rise anche lui.
Con uno scatto mi spinse a terra, poi i suoi tre amici mi bloccarono gambe e braccia mente lui cominciava a slacciarsi i pantaloni. Io provai a scalciare e urlare ma uno dei suoi amici mi mise una mano sulla bocca per zittirmi. Il ragazzo si chinò sopra di me ridendo eccitato. Avevo così tanta paura che mi misi a tremare e piangere.
Improvvisamente un botto assordante fece trasalire e immobilizzare i miei aggressori, poi alzarono le mani e si alzarono in piedi. Approfittai del momento per sgusciare verso casa e mi fermai davanti la porta. Quando mi girai per vedere cosa stava succedendo vidi Joseph con in mano il fucile che aveva portato a casa giorni prima.
Joseph si frappose tra me e loro. - Cosa credevate di fare? - gli chiese.
Il ragazzo aveva ancora i pantaloni abbassati. - Volevamo solo divertirci con una verginella scozzese, farla diventare una donna. - rise. Sembrava non capire che era in una situazione di svantaggio.
Joseph sbuffò nervoso. - Guarda che ho altri sei colpi nel caricatore
- E quindi? - ribadì il ragazzo.
- Quindi, sai cosa ho fatto qualche giorno fa al cantiere e sai che non scherzo. Vattene dalla mia proprietà e non tornare mai più. - gli rispose Joseph.
- E se tornassi per divertirmi ancora? - continuò il ragazzo.
Joseph fece scattare una leva del fucile, sembrava saperne molto di armi. - Vi ammazzo, uno alla volta! - Era serio e infuriato.
Il ragazzo cambiò espressione e rimase in silenzio, poi si alzò i pantaloni e con le mani alzate indietreggiò lentamente verso la strada sterrata assieme ai suoi compagni.
Io mi guardai le mani, stavo ancora tremando.
Joseph mi venne incontro. - Come ti senti? Sei ferita? - Anche la sua voce era incerta, sembrava avesse paura di parlarmi.
Io sussultai e lo fissai per qualche secondo, poi gli corsi incontro e mi gettai al suo collo scoppiando in lacrime. Avevo capito sulla mia pelle quanto brutale poteva essere quel periodo storico, e che dovevo stare attenta a come mi comportavo con certi individui e che dovevo imparare a difendermi.



Per chi volesse contribuire in questo modo all'editing: Grazie mille.



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