3 Luglio 1967
Eravamo
sconvolti dalla perdita, Mei si era gradualmente allontanato dal
gruppo. Capivo quello che provava, avevo gli incubi per quello che
era successo ma sapevo che era solo paura di perdere il mio Joseph.
Un anno dopo io e mio marito avevamo fatto pace, dopotutto la colpa
non era di nessuno dei due.
Il secondo anno
dalla morte di Akemi il padre di Samari rimase ucciso durante lo
scontro con una giovane Strega Oplita e il posto di Reggente era
rimasto vuoto. Come tempo addietro, per risolvere quella questione
doveva essere eletto un nuovo Reggente o ci sarebbe stata una
carneficina. Il problema era che l'unica che poteva rivendicare
quella carica era proprio Samari.
Ci serviva il
gruppo al completo per evocare il timore per le Leggende di New
Orleans quindi andai a trovare Mei. Sapevo dove trovarlo perché
amava profondamente Akemi.
- Ciao Mei. -
dissi avvicinandomi a lui. Come previsto era davanti la lapide di sua
moglie.
Lui sogghigno
irritato. - Non sono stato chiaro due anni fa quando vi ho detto che
non volevo avere più niente a che fare con voi?
- Sei stato
cristallino, ma abbiamo bisogno del tuo aiuto. non te lo chiederei se
non fosse davvero necessario. - gli risposi con tutta la sincerità
che riuscivo a trasmettergli.
- E di cosa si
tratterebbe esattamente? - continuò a chiedermi lui.
- Il padre di
Samari è morto in uno scontro. Il ruolo di Reggente è vacante e...
- provai a spiegargli ma lui si mise a ridere interrompendomi.
- E se non
interviene qualcuno molte persone moriranno. Sai quanto me ne frega.
E poi come diavolo ha fatto il vecchio a farsi ammazzare con il
potere di quattro congreghe? Doveva essere davvero stupido, no? -
disse Mei con il suo solito sarcasmo nero, poi si girò e fece per
andarsene dicendo: - Non mi interessa. Sbrigatevela da soli, io ho
chiuso con questa merda.
Non poteva
andarsene così quindi feci quello che avevo promesso di non fare
mai. - A molti anni da ora incontrerai una Legionaria dagli occhi
viola che avrà bisogno del tuo aiuto.
Mei se fermò.
- E con questo? - chiese con la voce tremante.
- Lei ucciderà
Lohn con la Honjo Masamune di Akemi. - gli rivelai. Lo avevo saputo
dopo il funerale di Mei da Tiffany mentre mi raccontava le avventure
che avevano vissuto col vecchietto.
Lui si girò e
mi fissò turbato. - A parte il fatto che le Legionarie sono estinte
da secoli ma come fai a sapere che la katana di Akemi...? - provò a
chiedere ma io semplicemente gli sorrisi. - Lasciamo perdere. Hai
vinto, ma questa è l'ultima volta. Dopo di che voglio essere
lasciato in pace, d'accordo? - chiese infine.
- Affare fatto!
- risposi con un po' di malinconia. Gli porsi la mano che lui strinse
per suggellare il patto.
Usammo l'auto
di Joseph per raggiungere il luogo dove si sarebbe svolto il rito:
una parte del Bayou con un'isola di terra ferma circondata da palude
e boscaglia incontaminate.
Samari riuscì
a presentarsi in tempo e partecipare allo scontro come quinta
combattente. Grazie alla nostra fama di Leggende eravamo riusciti a
passare il blocco che avevano messo nell'unica strada che portava a
quell'isoletta sperduta.
Quando
cominciarono gli scontri, uno contro uno mortali, Samari sembrava in
difficoltà perché non voleva uccidere il suo avversario. Però,
appena capì che la stessa regola morale non valeva per l'altro
partecipante si decise e gli spezzò il collo. Una luce brillò sul
petto del perdente, Samari gli guardò tra i vestiti e strappò
quella che sembrava una collanina. Lo stesso avevano fatto gli
l'altro partecipante sopravvissuto allo scontro.
L'ultimo match
fu un tutti contro tutti dove Samari era stata accerchiata dai suoi
due avversari ma con l'astuzia che la contraddistingueva riuscì a
ferire gravemente uno e finire l'altro, anche se a fatica. Prese un
attimo di fiato e barcollando andò dal secondo che strisciava a
terra con la gamba rotta. Lo girò a pancia in su, si inginocchiò
sopra il petto e lo strangolò a morte. La prima parte del rito si
concluse con la vittoria di Samari.
Samari ci venne
incontro, il suo volto era un misto di gioia per essere sopravvissuta
e la delusione per essere stata costretta ad uccidere tre persone. -
Mi dispiace che abbiate assistito a una cosa così brutale... - ci
disse affranta.
- Non
preoccuparti, tutti noi abbiamo visto e fatto di peggio. - cercò di
rassicurarla Joseph.
Lei fece un
debole sorriso. - Hai ragione.
- Ma non
pensare che tu non debba sentirti in colpa, delle vite sono state
spezzate per rivendicare la tua vittoria e consegnarti il potere di
Reggente. - fece un signore anziano dietro Samari.
Dietro
quest'ultimo c'erano altri tre anziani con al collo i ciondoli dei
perdenti illuminati di un colore bianco innaturale.
- Certo,
sacerdote Saro. - si inchinò Samari.
- Ora vieni con
noi, dobbiamo fare in fretta. - continuò Saro indicandole una grande
tenda sul lato ovest dell'isoletta.
Samari ci
salutò con un sorriso e seguì gli anziani ed entro nella tenda.
Io, Joseph e
Mei restammo ad aspettare che uscisse. In quell'arco di tempo l'unica
cosa che notai furono delle piccole luci simili a lucciole che si
innalzavano come una colonna dal centro della tenda. In quel momento
capii tutto: i ciondoli assorbivano la forza vitale dei perdenti al
momento della morte per poi trasferire le loro capacità attraverso
un rito simile alla diablerazione.
Samari uscì
dalla tenda all'alba, era in piena forma ed era diventata
ufficialmente la nuova Reggente. Questo implicava che non avrebbe più
fatto parte attiva delle Leggende.
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