Speravo
di rimanere in quel oscuro luogo per sempre. Niente streghe, niente
pazzoidi con le armi in mano, niente dolore.
Dolore.
Il dolore di aver perso la donna che amavo alla follia e io non ero
riuscito a fare niente per salvarla. Era successo tutto troppo in
fretta.
Dolore.
In quel posto oscuro e silenzioso non c'era o era ben nascosto da
quella sensazione di pace.
Non
ricordo quanto tempo per me fosse passato ma ricordo perfettamente la
sensazione di vuoto, mi sembrava di galleggiare. Nemmeno i miei
pensieri sembravano un problema, mi passavano attraverso come se io
stesso fossi stato inconsistente. Tutti tranne uno.
“Erik”
non era un mio pensiero ma quello di una donna che sembrava lontana.
La
sensazione era quella che e avessi risposto sarei uscito dal mondo
oscuro in cui mi ero rintanato, ignorai la voce.
“Erik,
svegliati!”
continuò quella voce, sembrava più vicina e aveva qualcosa di
famigliare.
Provai
a tapparmi le orecchie ma la voce continuò ad entrarmi in testa.
“Non
puoi stare lì. Il tuo compito non è finito. Abbiamo un sogno io e
te e non posso lasciare che tu ti arrenda.”
mi disse la voce femminile.
Scrollai
la testa, volevo che uscisse e che mi lasciasse in pace.
“Lo
so, stai soffrendo. Anche il mio cuore è a pezzi e sta sanguinando.
Se solo avessi la possibilità di tornare indietro... ma si può solo
andare avanti. Affronta il tuo dolore, non ripudiarlo. Ti starò
sempre accanto Erik, è una promessa.”
la voce era dolce e calma, piena di calore.
Mentre
la voce parlava il cuore cominciò a farmi male. Mi rannicchiai per
il dolore e mi strinsi il petto.
Dopo
un po' un luccichio si fece spazio nel buio, quella luce bianca mi
faceva paura, non volevo tornare nel mondo, non volevo soffrire, non
volevo vagare in quel mondo senza Tiffany. Non volevo e basta.
La
luce mi investì accecandomi. Un'istante dopo riaprii gli occhi
accorgendomi di essere in una stanza circondato da Francis e Jolene
che dall'alto mi guardavano sollevati.
Richiusi
gli occhi, volevo tornare indietro ma non ci riuscii. Sospirai, girai
la testa e riaprii gli occhi, davanti a me seduta su una sedia c'era
la causa di tutto quel dolore, Thessa, con lo sguardo rivolto verso
il basso.
Una
mano mi toccò la spalla - Mamma, stai bene? - mi fece Jolene.
Mi
alzai, notai che ero a casa e nel mio letto, mi misi seduto e la
guardai negli occhi - No! - le risposi.
Lei
distolse lo sguardo . Sei rimasta incosciente per tre giorni, ero
solo preoccupata per te! - e si alzò dal letto. Io non dissi nulla,
non sapevo nemmeno cosa dire o fare.
Francis
prese l'iniziativa - Scusa se te lo chiedo ma ti ricordi cos'è
successo l'altro giorno? -
Abbassai
la testa, non volevo vedere nessuno - Tiffany... è caduta nel
portale e io sono andata fuori di testa. - fissai Thessa pronunciando
le ultime parole.
Ci
fu un momento di silenzio l'aria era diventata tesa - Ehm... no
Evaline, non sei solo andata fuori di testa, tu sei entrata in stato
di Trance completa. - fece Francis.
Sogghignai
perfidamente - E chi se ne frega! -
Lui
mi prese il mento e mi girò il volto in modo da guardarmi negli
occhi, era molto serio - A me frega! Una Matriarca in Trance completa
è una calamita naturale indomabile. Tu ci sei entrata per pochi
istanti e hai scoperchiato l'intera palestra senza nemmeno muovere un
dito. - era davvero preoccupato per me.
Jolene
si avvicinò con un Ipad in mano e me lo mostrò, sullo schermo c'era
l'articolo di un'esplosione avvenuta ad halloween alla scuola dei due
ragazzi. In allegato sotto al titolo la foto della palestra rasa
quasi completamente al suolo tranne che per pezzi di parete rimasti
ancora in verticale.
-
Ecco cosa succede quando una Matriarca entra in Trance completa. -
lei invece era spaventata.
Fissai
meglio la foto notando anche i soccorritori intenti a cercare
eventuali corpi. L'articolo invece parlava di una potente esplosione
creata da una perdita di gas, Amber venne descritta come un'eroina
poiché aveva sventato una immane tragedia.
“Che
merda. Nessuno che parla delle vittime di quella psicopatica
omicida.”
ragionai leggendo l'articolo.
Alzai
lo sguardo dallo schermo - E come ho fatto a fare questo? -
Francis
e Jolene sembravano storditi da quella domanda poi una voce
squillante prese l'iniziativa - La tua forza vitale ha creato fulmini
di plasma che hanno distrutto l'edificio. -
Mi
girai di scatto, era la voce di Thessa, un suono che in quel momento
mi dava sui nervi. Lei fece un sussulto e rimase a fissarmi con gli
occhi sgranati “Ai
suoi occhi ora devo sembrare spaventoso, più di quel bastardo del
suo custode.”
esultai.
-
Ora che Emris è sparito ti conviene parlare senza scappare o
omettere niente, altrimenti giuro che ti porto personalmente da chi
ti sta cercando. - non era un bluff, lo avrei fatto davvero.
Continuò
a fissarmi per qualche secondo poi prese un profondo respiro - Quelle
persone mi vogliono perché so dominare il tempo! -
Quelle
nove parole mi fecero trasalire, aveva il potere di salvare Tiffany e
non lo aveva usato - Quindi puoi cambiare il corso degli eventi a tuo
piacimento? - lei rispose facendo sì con la testa. Mi alzai e la
raggiunsi guardandola dall'alto - Perché non hai salvato Tifa,
allora? - la strattonai per la maglietta e la alzai dalla sedia -
Perché non hai fatto niente? - le urlai in faccia con le lacrime
agli occhi.
-
Perché... non sempre riesco ad attivare questa capacità,
soprattutto sotto forte stress. Avrei voluto salvarla, ci ho provato,
ma non ci sono riuscita. Mi dispiace tanto Evaline. - stava piangendo
anche lei, ma non era per la paura che le incutevo ma per il senso di
colpa.
La
lasciai andare, mi girai attorno, mi mancava l'aria lì dentro. Avevo
bisogno d'aria, mi girava la testa. Corsi fuori dalla stanza da letto
senza dire nulla, andai in bagno, mi lavai il viso mi pettinai e mi
vestii con un vestito casual rosa chiaro. Presi il cellulare e uscii
di casa sotto gli occhi dei tre ragazzi. Non riuscivo più a rimanere
in quel posto.
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