Riaprii
gli occhi, i raggi del sole mi battevano in faccia scaldandomi il
viso. A fatica mi alzai e come ogni mattina provai a toccare Tiffany,
ma non ci riuscii. Per un secondo scordai che il suo posto era ormai
vuoto, non ero ancora abituato alla sua assenza.
Svogliato
mi trascinai verso l'armadio e presi la prima maglietta lunga grigia
e una gonna corta e mi vestii. Mi legai i capelli in una coda di
cavallo e feci per uscire.
Davanti
alla porta sospirai “Forza.
Un passo alla volta. Un passo alla volta.” girai
la maniglia e uscii.
Scendendo
le scale sentii le voci di Jolene, Francis e Valentine che
conversavano animatamente. Preso dalla paura cominciai ad aumentare
il passo ma appena arrivato in sala notai che non serviva alcun
aiuto, Jolene e Francis stavano solo raccontando gli ultimi
aggiornamenti a Valentine.
Valentine
si girò verso di me - Oh, guarda chi si è svegliata? - mi sorrise.
Non
le diedi peso e continuai ad avanzare.
Valentine
si girò vero gli altri - Incredibile! - esclamò, poi si voltò
verso Thessa intenta, come sempre, a leggere un libro - E tu che mi
racconti, signorina? -
Thessa
alzò gli occhi dal suo libro - Cinquanta sfumature di grigio fa
schifo. -
-
Concordo! - affermò al quanto perplessa.
Mi
avvicinai al divano - Che succede qui? - chiesi contrariato.
Jolene
mi guardò euforica - Mamma, stavo raccontando a Valentine quello...
-
-
Non mi interessa! - la interruppi - Perché le stai parlando come se
fosse una tua amica? - continuai con tono severo.
Jolene
sembrava confusa - In che senso? Valentine ti ha salvato la vita e
volevo essere ospitale. -
-
Salvarmi la vita...? - risi nervoso - È colpa sua se io e Tiffany
siamo entrate nel mondo delle streghe. - rimbeccai.
Jolene
cercò lo sguardo degli altri - Ma io non... -
-
Non hai ancora capito, vero? È colpa sua se Tiffany è... -
stavolta, al cospetto di tutti, non riuscii a dire quell'ultima
parola. Mi misi la mano sulla bocca e provai a cancellare quel senso
di disagio dal mio viso.
Francis
si alzò e mi venne incontro - Senti, ora come ora siamo a corto di
alleati e lei è una matriarca come te. Ha giurato di non tradirci
mai più. Un giuramento solenne, a vita. - spiegò.
- E
quindi? - sbottai.
Francis
mi strinse le spalle - Quindi lei fa parte della nostra congrega ora.
-
Lo
fissai negli occhi sperando stesse scherzando, ma lui era serissimo.
Non potevo credere che Jolene e Francis fossero a favore del rientro
di Valentine dopo quello che aveva fatto.
Mi
scostai e alzai le mani - Va bene, fate come vi pare! - voltai lo
sguardo verso Valentine - Stammi lontana. E se per sbaglio ti ritrovo
a dormire al posto di Tiffany rimpiangerai di aver dato via la tua
stupidissima immortalità. -
Valentine
sbuffò - Come se con te l'immortalità servisse a qualcosa...
comunque, meno male che possiedo la telecinesi allora, così non mi
servirà starti accanto per proteggerti. -
Alzai
gli occhi al cielo “Ancora
quel suo atteggiamento da stronza!”
non ero in vena di certi giochetti in quel momento. Soprattutto non
riuscivo a credere che stesse succedendo davvero.
Valentine
sospirò - Bene, abbiamo risolto il più grosso dei problemi. Ora
veniamo alle cose più gestibili. -
-
Tipo cosa? - feci strafottente.
Lei
mi guardò ma non sembrava offesa - Tipo il tizio che ha cercato di
farti fuori! - sorrise.
Incrociai
le braccia - Si chiama Michael. Mi ritiene responsabile per la morte
del suo amico Jaden. - le ricordai.
-
Chi? - era stupita nell'apprendere che sapevo chi fosse.
-
Cos'è, hai problemi a ricordare le persone a cui provochi la morte
di un amico? - le chiesi spazientito.
Lei
rimase a fissarmi per qualche secondo - È vero, ora ricordo. È
successo quando abbiamo salvato Tiffany. -
Se
ne era davvero dimenticata. La cosa mi diede sui nervi, come poteva
essersi dimenticata una cosa così importante come la morte di
qualcuno? Per lei la vita umana non valeva nulla, era solo un mezzo.
“Tale
madre, tale figlia!”
pensai cercando di calmarmi.
-
Comunque è riuscito a trovarti un volta, chi ci dice che non possa
farlo ancora? - continuò Valentine.
-
Si è unito a una fazione dei Crociati. Ha i mezzi e la volontà per
riprovarci! - la informai aspettando l'imminente risposta scontata.
Lei
rimase a bocca aperta - Che cosa? - poi rifletté per qualche secondo
- Questo cambia tutto. Non lo possiamo semplicemente minacciare, quel
ragazzo diventerà sicuramente un problema. Bisogna eliminarlo. -
Esultai
quando disse quelle parole - Ehi, noi non uccidiamo se non per
autodifesa, chiaro? - la rimproverai.
Valentine
alzò un sopracciglio - Mi prendete per il culo? -
Guardai
Jolene e Francis fissarla in silenzio, Thessa stava osservando la
scena da sopra il libro.
Jolene
si schiarì la voce - Capisco il tuo stupore ma noi non uccidiamo a
cuor leggero. Ti abbiamo accettata di nuovo nella nostra congrega, ma
tu devi accettare e mettere in pratica le regole non scritte che
abbiamo noi. - le spiegò con così tanta calma e gentilezza da non
sembrare lei.
-
Oh sì, e la vostra amica Kaileena? Mi risulta che stia seminando
morti per tutta la città! - replicò Valentine.
Jolene
e Francis rimasero in silenzio e si girarono a fissami. Capii che era
l'ora delle spiegazioni.
Respirai
profondamente - Dopo la morte di Mei, Kaileena ha cominciato a covare
rabbia e risentimento verso coloro che hanno tradito il Gran Circolo.
Ha intrapreso una strada molto pericolosa che io non condivido per
niente. Infatti, non è qui con noi per non metterci in mezzo ai suoi
guai. Mi ha assicurato, però, che se avessimo bisogno di lei sarebbe
bastato chiamarla per avere il suo aiuto. - spiegai con non poco
imbarazzo.
Le
espressioni di Jolene e Francis all'inizio erano arrabbiate poi si
addolcirono ed infine compresero la situazione.
Valentine
sospirò - E va bene, niente omicidi non necessari! Allora proviamo
con un approccio diplomatico, parleremo con i superiori di questo
tizio e li informeremo che usa armi poco onorevoli per cacciare
streghe. Questo dovrebbe bastare per toglierlo dal campo. Ci state? -
Con
riluttanza accettammo tutti e quattro la sua idea senza dire una
parola.
Era
una proposta pericolosa. Significava entrare nella tana del leone
affamato ma se fosse andata bene avremo anche potuto chiedere una
tregua dagli scontri in città. Probabilità remota ma valeva la pena
tentare.
Nessun commento:
Posta un commento